Accertata con una ricerca documentale
la presenza di sepolture sotto il pavimento
del Duomo di Guastalla, martedì 19 luglio
(a ottanta giorni dall’inizio del cantiere) gli studiosi del Comitato storico-scientifico hanno consegnato un "dossier" ai progettisti dei lavori di restauro mettendoli in guardia sulle "possibili sorprese" rinvenibili nel corso dei lavori.
All'incontro tenutosi in Biblioteca Maldotti hanno partecipato: l’arch. Giancarlo Grassi, la prof. Elisa Bertazzoni, l’arch. Stefano Storchi,
a dottoressa Francesca Benevelli (ex allieva
del prof. Bruno Adorni della Università di Parma
e autrice di una tesi di laurea proprio sul Duomo
di Guastalla). Per il Comitato erano presenti
il presidente Arrigo Bonfanti ed il consigliere Enrico Pirondini, delegato alle ricerche storiche.
Così come lo studio delle lapidi, la relazione
di diciotto pagine, ricca di note e riferimenti
ad archivi notarili, memorie manoscritte di padre Battista Benamati, fascicoli inediti del seicentesco Capitolo della Cattedrale, è un punto di riferimento essenziale e aiuterà i progettisti a focalizzare “l’evoluzione storica della Chiesa di San Pietro”. Persino le Gazzette Toscane del 1786 (queste le abbiamo scovate navigando su internet, ha dichiarato la prof. Bertazzoni) danno notizia di una lapide offerta dal Duca di Haurè et Croy, maresciallo francese, in memoria della cugina Teodora Gonzaga, sepolta in Duomo.
Tra l'altro la lapide è stata realizzata da quel Giovanni Fattori, anche autore dello splendido altare maggiore della Concattedrale.
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