domenica 15 gennaio 2012

Tra stupore e meraviglia


In primo piano Gilberto Furlani con il giornalista Paolo Bonacin 























Il Santuario della Madonna delle Grazie di Curtatone, uno dei luoghi simbolo della storia della Bassa.
 

E’ stato presentato ieri, in biblioteca a Guastalla, il secondo libro di Gilberto Furlani Tra stupore 
e meraviglia: una guida «un po’ pratica e un po’ sognante» al Santuario della Madonna delle Grazie di Curtatone, nel mantovano. Un luogo chiave 
per la storia, non solo religiosa, delle terre di Po.

Dottor Furlani, come è arrivato alla scrittura?


Nel mio lavoro i pazienti mi chiedono spesso il senso della loro malattia o di quella dei loro cari. A questa domanda è difficile rispondere, molti medici finiscono per curare bene le malattie 

e male le persone. Un tempo non era così, 
per la malattia come per la vita in generale.

In che senso?


Nel mio primo libro, La nonna sotto il fico, ho raccolto storie apprese da varie persone anziane nella mia esperienza di medico. Lì un senso 

c’era sempre: tutto ruotava attorno alla vita della terra, si sapeva di poter sperare di ottenere quanto si meritava, mai di più. 
Era un rapporto diverso con la vita 
che noi non riusciamo più a capire.

Perché ha scelto il santuario delle Grazie?


E’ un luogo curiosissimo e che forse incute 

un po’ di timore, anche se per me era un posto rassicurante, familiare, visto che ci andavo 
da piccolo con mio padre. Credo sia un luogo fondamentale per dare un senso al nostro territorio e alla storia che abbiamo vissuto.

Come può avere questo ruolo?


Molti Gonzaga vollero farsi seppellire lì e in tanti avevano lo stesso desiderio: avrebbero voluto potersi ritrovare assieme ai vivi, nei momenti importanti di vita per la comunità. Si ha davvero l’impressione che chi è venuto prima di noi 

sia lì e veda tutto con altri occhi.

Lo si può dire anche in questa epoca laica?


Oggi forse si va alle Grazie per vivere suggestioni, ma manca chi le spieghi. Quello resta un luogo di storie e testimonianze, dalle cose curiose e rare alla lapide dei toscani che si fecero massacrare nella prima guerra d’Indipendenza, quando l’Italia e l’italiano non esistevano ancora. 

Per chi crede, tutto ciò è sotto la signoria della Madonna; per chi non crede è come salire 
in soffitta e trovare le tracce di un passato 
che è anche il proprio.

Gabriele Maestri

da: Giornale di Reggio domenica 15 gennaio 2012

Panoramica del folto pubblico intervenuto alla presentazione del libro


































Un luogo sospeso tra la luce e il buio, la realtà 
e il sogno,  il visibile e l’invisibile. Un grande teatro dove si rappresenta la scena della vita 
e su cui sembra incombere il lato più oscuro 
e spaventoso dell’esistenza. Il Santuario della Beata Vergine delle Grazie, che sorge tra l’acqua e il cielo nel cuore della campagna mantovana 
è da secoli luogo di contrasti, di meraviglie, 
di curiosità. Nato alla fine del Trecento per voto 
di Francesco Gonzaga mentre Mantova viveva nell’incubo della peste si è arricchito con doni 
di Principi, Re, Papi e Imperatori. Con stile immediato e vivace Gilberto Furlani ci guida attraverso questo straordinario luogo di culto 
dal pavimento in terra battuta, tra angeli maschi 
e angeli femmine, uno spaventoso coccodrillo 
e uno splendido santo con l’artrite, tra centinaia 
di uova di struzzo e imbarcazioni penzolanti da 
un soffitto i cui affreschi nascondono misteriosi richiami ad antiche numerologie alchemiche.


Gilberto Furlani
Tra stupore e meraviglia  
MIRAVIGLIA editore

ISBN: 978-88-89993-17-0





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