domenica 26 gennaio 2014

Una data di cui prendere accuratamente nota
























Solo due giorni separano dall'appuntamento che fissa in martedì 28 gennaio la data di presentazione del restauro delle absidi rinascimentali della Cattedrale di Reggio Emilia.


Si affacciano su uno dei luoghi più suggestivi e amati della città: sono le absidi del Duomo reggiano che quasi fanno da contrappunto all’elegante facciata settecentesca della basilica del patrono.

La costruzione delle absidi del Duomo venne promossa a partire dagli ultimi anni del XV secolo dal vescovo Bonfrancesco Arlotti, che pose mano a un vasto intervento di restauro e ampliamento della chiesa, rimasto incompiuto alla morte del prelato nel 1508. Vennero così realizzate opere che modificarono anche le quote del presbiterio interno, con il rifacimento parziale della stessa cripta.

Le solenni absidi si presentano come un interessante episodio legato cronologicamente al significativo momento storico in cui nell’Italia padana cresce l’apprezzamento per la cultura artistica e architettonica di gusto antiquario, grazie all’influsso di artisti centro italiani e lombardi. Con la basilica di San Prospero realizzata nel ventennio successivo, le absidi della cattedrale rappresentano, infatti, un primo banco di prova per l’aggiornamento della cultura architettonica reggiana, che nella seconda metà del Quattrocento è ancora saldamente ancorata a modelli tardo gotici. 

Pur in mancanza di prove documentarie, è plausibile ascrivere la paternità delle absidi all’architetto milanese Cesare Cesariano,  presente a Reggio tra il 1495 circa e l’aprile 1508, noto per il suo commento a Vitruvio.

Scopo prioritario dei lavori di restauro è stata la conservazione dei paramenti murari delle absidi cinquecentesche che non mancavano di evidenziare sofferenze delle finiture e degli apparati decorativi, pesantemente alterati da interventi dei secoli scorsi.

Il cantiere, in cui hanno operato maestranze qualificate sotto la direzione dell’arch. Mauro Severi e del suo collaboratore arch. Giancarlo Grassi e l’alta sorveglianza esercitata dalla Soprintendente Paola Grifoni e dal funzionario Elisabetta Pepe, ha consentito di meglio conoscere l’edificio nella sua storia e di riscoprire i pregevoli ornati in cotto, di ascendenza ferrarese e lombarda, le tracce del loro originario tinteggio a colori vivaci, l’elegante fregio affrescato a grottesche che ornava il cornicione delle tre absidi e di cui si conservano pochi lacerti, ora finalmente visibili anche dal basso. 


















L'appuntamento è alle ore 17.00 nel coro della Cattedrale dove interverranno: il vescovo di Reggio Emilia Massimo Camisasca; Ettore Pietrabissa direttore generale di ARCUS S.p.A.; Fabio Storchi presidente del Comitato per il restauro della Cattedrale; Uberto Spadoni assessore del Comune di Reggio Emilia; Carla Di Francesco direttore regionale per i beni culturali e il paesaggio; Paola Grifoni soprintendente per i beni architettonici e paesaggistici di Bologna Modena Reggio; Mauro Severi progettista e direttore dei lavori di restauro; mons. Tiziano Ghirelli direttore dell’ufficio diocesano per i beni culturali.

A seguire, alle ore 18.30 circa, Piazza San Prospero sarà illuminata da un inedito “incendio” della cupola della Cattedrale, grazie ai giochi pirotecnici di luci e fuochi proposti dalla ditta Piromania di Reggio Emilia, evento che avrà come sottofondo musicale i brani del Quintetto di Ottoni della città. Si tratterà di uno spettacolo certamente di grande suggestione con cascate di luci e scintillanti comete che daranno una particolare suggestione visiva ai volumi architettonici orientali del Duomo reggiano.


 

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