sabato 30 gennaio 2010

Annotazioni di paesaggio


















In questo interminabile inverno,
registriamo l'ennesima nevicata a "Quota Bassa".

venerdì 29 gennaio 2010

29 30 31 GENNAIO


















Considerati i giorni più freddi dell’inverno,
"I giorni della Merla" sono un retaggio delle tradizioni popolari italiane.

Una delle tante leggende sui tre giorni più freddi dell’anno, racconta di una giovane che di cognome faceva Merla, innamorata del cugino.
Il loro amore era separato dal Po, che scorreva tra le loro due abitazioni, e da una dispensa papale che stavano aspettando per avere l’autorizzazione a sposarsi. Sul finire di gennaio quella dispensa arrivò e i giovani organizzarono una bella festa con parenti e amici per il 29 gennaio. Faceva molto freddo quel giorno, tanto freddo che il Po si era completamente ghiacciato.
Ma i giovani non annullarono il loro matrimonio, anzi, il fiume ghiacciato agevolava Merla e i suoi parenti che potevano
risparmiarsi il lungo giro per raggiungere il ponte e passare il fiume, attraversandolo invece proprio sotto casa.
La festa per il matrimonio si protrasse per tre giorni e tre notti
in cui sposi e invitati si divertirono nonostante il freddo pungente.
Al termine i due giovani caricarono i regali su un carretto
e si accinsero a riattraversare il Po per recarsi nella loro nuova casa che si trovava sull’altra sponda. Il marito prese il cavallo per la cavezza e guidò il carro con la giovane sullo strato di ghiaccio.
Ma dopo quei tre giorni di freddo intenso, con l’arrivo di febbraio,
la temperatura si era rialzata improvvisamente e il ghiaccio era diventato cedevole. Il peso del carro lo fece schiantare di colpo e la giovane fu risucchiata dalle acque del Po e scomparve per sempre.
Il marito si salvò a stento, solo per morire a fine estate consumato dal dolore.

In ricordo di questo triste episodio era usanza che le giovani in età
da marito si recassero sulle rive del Po durante i tre giorni della Merla per ballare e cantare una canzone propiziatoria dal ritornello:
«E di sera e di mattina la sua Merla poverina piange il Merlo e piangerà»
.
In altre zone la leggenda sui tre giorni della merla è diversa ancora,
e racconta di uno dei duchi Gonzaga (ma che in alcune versioni è Napoleone), che deve attraversare il Po per sbrigare alcune faccende. Il Gonzaga avvertì il servo che guidava il carro di avvisarlo quando sarebbero arrivati al Po per guadarlo, che lui intanto si ritirava
nel retro per dormire un poco.
Arrivati sulle sponde del fiume il servo si accorse che il freddo intenso degli ultimi giorni l’aveva fatto ghiacciare. Siccome la traversata sul ghiaccio sarebbe stata agevole, non ritenne necessario svegliare il suo padrone. Quando il Gonzaga si svegliò il servo gli disse che la Merla (era il nome della cavalla che tirava il carro) aveva già attraversato il fiume. Il duca montò su tutte le furie perché il servo non aveva obbedito ai suoi ordini e arrivato a destinazione lo fece impiccare.

I trii dì de la merla.
Leggenda dell'inverno di Francesca Belotti e Gian Luca Margheriti