Dal sabato 2 aprile a domenica 1 maggio 2011
a Guastalla, mostra collettiva di
Massimo Canuti - Lorenzo Criscuoli - Stefano Grasselli - Nero Levrini - Daniele Lunghini
con eventi, conferenze e concorso per i bambini
Quei bei mostri di una volta
C'è stato un tempo in cui i mostri erano protagonisti della vita
della comunità. La loro funzione sociale era fondamentale
e inimmaginabile oggi, per molti: creare paura. Stare lontano
dai boschi pieni di animali pericolosi e dalle persone cattive,
dagli atteggiamenti sbagliati e perniciosi: si trattava di pura sopravvivenza. I mostri il loro lavoro lo facevano bene, visto
che le tante tracce sono arrivate sino a noi. Tracce particolari,
perchè il loro aspetto, le loro dimensioni, i loro avvistamenti
e perfino i loro nomi cambiavano di passaparola in passaparola.
Ma ogni tempo ha i mostri che si merita.
Prendiamone uno a caso: la televisione. Essa introietta, come
un buco nero. Il mostro, invece, proiettava verso l'esterno generando sensazioni e impeti. I mostri sono sempre stati metafore
e le metafore servono perchè visualizzano pericoli nascosti in persone e situazioni. Il forestiero si presentava, la scena si compiva.
Il pericolo, latente e nascosto nelle fitte trame degli sfocati tessuti della vita, veniva sbloccato e chiarificato dalle chiave di lettura
che le storie di orchi, draghi, belve, inferni, castelli roventi
e foreste minacciose proponevano.
Il mostro, forse, veniva così più facilmente identificato.
della comunità. La loro funzione sociale era fondamentale
e inimmaginabile oggi, per molti: creare paura. Stare lontano
dai boschi pieni di animali pericolosi e dalle persone cattive,
dagli atteggiamenti sbagliati e perniciosi: si trattava di pura sopravvivenza. I mostri il loro lavoro lo facevano bene, visto
che le tante tracce sono arrivate sino a noi. Tracce particolari,
perchè il loro aspetto, le loro dimensioni, i loro avvistamenti
e perfino i loro nomi cambiavano di passaparola in passaparola.
Ma ogni tempo ha i mostri che si merita.
Prendiamone uno a caso: la televisione. Essa introietta, come
un buco nero. Il mostro, invece, proiettava verso l'esterno generando sensazioni e impeti. I mostri sono sempre stati metafore
e le metafore servono perchè visualizzano pericoli nascosti in persone e situazioni. Il forestiero si presentava, la scena si compiva.
Il pericolo, latente e nascosto nelle fitte trame degli sfocati tessuti della vita, veniva sbloccato e chiarificato dalle chiave di lettura
che le storie di orchi, draghi, belve, inferni, castelli roventi
e foreste minacciose proponevano.
Il mostro, forse, veniva così più facilmente identificato.
di Daniele Lunghini
Inaugurazione Sabato 2 aprile ore 16.00
Sala Espositiva San Francesco Guastalla (RE)
Orari di apertura: Sabato e Domenica 9.00-12.00 / 16.00-19.00
CONFERENZE
venerdì 8 aprile ore 21.00
Bambini tra pedagogia e arte
Alessandra Ferrari, Pedagogista dei nidi e scuole d’infanzia
del comune di Guastalla, incontra i cinque artisti
venerdì 15 aprile ore 21.00
Iconografia del mostro nell’arte e cinema
Giuseppe Berti Critico e storico dell’Arte
Emanuele Filini Autore e critico
Daniele Lunghini Regista
venerdì 29 aprile ore 21.00
I mostri nell’arte dei bambini
Prof.ssa Tina De Falco specializzata in arte infantile
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L'allegra banda dei Tassi di Boscolegnoso
è lieta di presentarvi il racconto ufficiale dell'evento
Ai Mostri Tempi a Guastalla:
LA PAURA DEI MOSTRI E LA SCOPERTA DELLA LUCE
Il racconto sarà disponibile, da sabato 2 aprile
a domenica 1 maggio, a questo indirizzo
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EVENTI PER BAMBINI
sino al 24 aprile
Disegna il tuo mostro
Concorso per bambini di scuola materna ed elementare:
i migliori lavori saranno premiati con un’opera dei cinque artisti
sabato 9 aprile ore 16.30
Compendio di storia sui draghi
di Elisa Cattani e Luciano Bosi
sabato 16 aprile ore 16.30
Lettura di storie… da paura!
Lettori volontari di Guastalla
sabato 30 aprile ore 16.30
Lettura di storie… da paura!
Lettori volontari di Guastalla
Per saperne di più:
www.lunghini.it/aimostritempi
www.comune.guastalla.re.it
Info: 0522-839711