venerdì 28 marzo 2014

La Bassa come non l'avete mai vista. E non solo...


















Alle ore 17.30 di sabato 29 marzo 2014 l'aperitivo letterario DICIASSETTETRENTA propone una inusuale visione della fotografia. 

Attraverso la tecnica all'infrarosso, Giorgio Andreoli ha rielaborato la normalità senza alcun artifizio digitale. Solo nuovi occhi per svelare 
e stupire con le emozioni della realtà.

Negli spazi della Libreria del Corso  

presentazione di iBLU il libro di “clic” 
del fotografo Giorgio Andreoli

Daniele Daolio e Tiziano Soresina 
dialogheranno con l'autore.

Evento realizzato in collaborazione con 

Biblioteca Comunale Guastalla

Libreria del Corso
Corso Prampolini
Guastalla (RE)
info 0522 835341

ENTRATA LIBERA





martedì 18 marzo 2014

REGGIO EMILIA in un libro















Raccontare un luogo, ricercarne l’identità più vera e profonda rappresenta una sfida con la quale si misurano le opere degli artisti di ogni tempo: dai mosaici agli affreschi, dai disegni alla fotografia. Nei loro lavori si coglie l’ansia di scoprire quell’anima che i romani veneravano come Genius Loci.

Reggio Emilia rappresenta, in tal senso, una sfida nella sfida. Per comprendere la sua personalità, infatti, è necessario un esercizio fondato sulla ricerca, sul ragionamento e sulla contemplazione. Reggio Emilia è discreta, non parla di sé e, dunque, chiede d’essere scoperta. Qui nulla è scontato, niente è di facile lettura e molto di quanto appare è diverso da ciò che è. 

La città è un gioiello autenticamente padano: il risultato di una lenta ma inarrestabile evoluzione plurimillenaria nella quale arte e architettura hanno trovato sostegno nella virtù dell’intraprendenza.

L’occhio, il cuore e la sensibilità di Gianfranco Levoni hanno saputo indagare e comprendere questa realtà cogliendone l’aspetto più emblematico: la sua capacità di reinventarsi nel tempo.

La Reggio preistorica, romana (il famoso Gromae locus sulla Via Emilia del 187 a. C.), medievale, barocca, risorgimentale e contemporanea (le avveniristiche Vele di Calatrava) che ne offrono un’immagine postmoderna, scorrono come tante diapositive  di un sapiente film d’epoca, alternando il bianco e nero degli esterni al colore intenso degli affreschi della Madonna della Ghiara o dei capolavori di celebri artisti che certo non assunsero la notorietà del Mantegna ma che pure si chiamano Correggio, Guercino, Vigarani.



Sabato 22 marzo 2014 ore 17.00
Conversazione con l’autore GIANFRANCO LEVONI
Museo Diocesano  
Sala conferenze, via Vittorio Veneto 6 
Reggio Emilia

L'invito ad immergersi in un’opera che conduce alla riscoperta di Reggio Emilia, ritratta poeticamente e storicamente, fondendo rigore stilistico e passione documentaria. 
 



Gianfranco Levoni

REGGIO EMILIA
ArtestampaArte

ISBN: 9788864622170

 

 



sabato 15 marzo 2014

L'impasto vellutato che faceva la differenza
























Questa confezione rimane l'ultimo segno ancora tangibile dell'esperienza produttiva di un'azienda di 52 dipendenti che dai tempi del boom economico era attestata tra i principali produttori d'Italia per tagliatelle e pasta all'uovo in genere.

Prima duramente colpita dal terremoto del maggio 2012 poi stroncata dalla crisi di liquidità già in atto, dovuta sia per le politiche commerciali della grande distribuzione (alle prese con la drastica contrazione dei consumi), sia per i rincari delle materie prime e la marginalità di guadagno compressa, è stata lasciata irrimediabilmente abbandonata al suo destino scrivendo una delle tante storie di regresso industriale che purtroppo costellano il territorio della Bassa e l'intero paese ITALIA.

La famiglia Dallari di Fabbrico (Reggio Emilia) è stata per oltre due secoli maestra dell'ARTE BIANCA, l'antico mestiere del mugnaio. 


Dal 1947 ai nostri giorni, Dallari ha prodotto pasta all'uovo di alta qualità, in virtù di un impasto finemente lavorato ed una essicazione a bassa temperatura con una particolare cura alle materie prime: espressione della migliore semola scelta con la sapienza del grande mugnaio e delle uova fresche provenienti esclusivamente da allevamenti italiani di galline alimentate con mangimi naturali. 


Tutti fattori determinanti della spiccata porosità e fragranza della pasta Dallari che l'hanno resa sempre e immediatamente riconoscibile per il suo colore giallo naturale.


Una tradizione che ora non c'è più.