lunedì 31 dicembre 2012
lunedì 24 dicembre 2012
Tutto in due parole
lunedì 12 novembre 2012
Il mondo di Alfredo Gianolio
VITA DA ARTISTA
Un film documentario di Nicola Nannavecchia
Un road-movie, un viaggio nel mondo dell’arte e della cultura emiliana dal dopoguerra ad oggi,
tra le province di Reggio Emilia, Parma e Bologna.
Alfredo Gianolio (classe 1927) - avvocato, scrittore, giornalista, maestro di delicata ironia nonché amico e collaboratore di Cesare Zavattini e di tanti artisti - ci guida alla scoperta del territorio e della gente attraverso racconti,
opere e movimenti artistici nati in questa terra.
Dal Po di Ligabue alla collina di Silvio D’Arzo, dalle osterie del Po dei pittori naifs ai luoghi contemporanei dell’arte e della cultura.
In decine di incontri e conversazioni con artisti
e personaggi carichi di fascino, il racconto autobiografico di Gianolio attraversa oltre sessant’anni dell’ultimo secolo,
tra amarcord e analisi critica.
E porta alla luce preziosi repertori d’archivio
in una speciale storia dell’arte.
Guastalla Teatro Ruggero Ruggeri
Venerdì 16 Novembre 2012 ore 21.00
Info 0522 83892
domenica 11 novembre 2012
Turismo fluviale per vivere il fiume... ci resta il sapore della memoria.
Anche questa immagine appartiene al percorso iconografico che costituisce la mostra Il fiume tra arte e memoria (leggi post precedente)
per descrivere il fiume
Po e rappresentare
il suo straordinario
territorio.
... La navigazione sul fiume a scopi
turistici ha avuto un periodo di grande sviluppo negli anni novanta, ma poi la
rete di percorsi si è ridotta notevolmente a causa della eccessiva incostanza
della portata idrica, il Po ha assunto quasi
un carattere torrentizio che
impedisce ai tour operator una regolare programmazione,
resta ora il turismo
estemporaneo legato alle navi, mentre il turismo da diporto si è implementato,
come pure quello della pesca sportiva praticata da stranieri provenienti
dall’Europa dell’Est.
L’ambizione dei grandi porti con valore produttivo, aree
commerciali, infrastrutture create
per una viabilità sostenibile, è risultata fallimentare. Costruzioni attualmente
non utilizzate, vuote di quel
significato
che dovevano avere, sono per ora, solo desolati
e malinconici opifici.
Ben frequentati, invece,
risultano nella stagione estiva gli attracchi fluviali sia per i fruitori
locali che per i diportisti che percorrono la via d’acqua dal delta a Cremona e
oltre.
Le
estati al “Lido” non sono cambiate, dall’Orchestra “Zanardo” che si esibiva allo “Chalet” o ai
musicisti improvvisati nei pioppeti
o sulla spiaggia con folle danzanti molto folkloristiche,
agli happy hours negli attuali locali con DJ e musiche amplificate fino a notte
tarda con bevande dal suono
esterofilo.
I
sapori della tavola del Po sono in parte cambiati, si sono persi il pescegatto, e i pesciolini fritti, sono rimasti i salumi e il gnocco fritto,
il lambrusco è in parte sostituito
dalla birra, ma la vita sul fiume rimane vivace e resta una grande attrazione
per quelle rive e quelle acque.
Quello
che manca è la possibilità di bagnarsi, nuotare lasciarsi trascinare dalla
corrente, pescare immergendosi o sfidarsi nelle attraversate. Le fotografie raccontano
di
competizioni, di tuffi, di acque limpide,
di spiagge frequentate, ci resta il
sapore della memoria auspicando un ritorno al rispetto
per l’ambiente visto
come risorsa e come bene comune. ...
Il fiume tra arte e memoria
PALAZZO FRACASSI
Corso Garibaldi, 33
Guastalla (RE)
Aperture:
mercoledì, sabato, domenica e festivi
10.00 -12.30 / 15.30 -18.30
INFO 0522 838923
sabato 10 novembre 2012
IL FIUME TRA ARTE E MEMORIA: La pesca dello storione
A Guastalla prosegue fino al 25 novembre 2012, la piccola affascinante mostra:
Il fiume tra arte e memoria.
Anche le opere di Arnaldo Bartoli (1900-1993), che pur espressione di un filone di ricerca nei cromatismi e nelle modificazioni delle figure umane trasformate in modo quasi simbolico, concorrono a raccontare il territorio descrivendo il fiume Po e lasciando a noi testimonianze di un costume e di una società ora profondamente cambiati.
Nell'immagine di apertura (foto Fausto Franzosi) una delle opere in mostra: Arnaldo Bartoli, La pesca dello storione. Olio su masonite_ 1969_
cm 82 x 60
... Compariva sulle tavole dei Gonzaga, questo pregiato selaceo da tempo scomparso dal Po e soppiantato da specie più resistenti ad acque inquinate, come ad esempio il siluro, autentico mostro fluviale. La scena rappresentata nella
sua drammaticità, è la pesca di un pesce che raramente ci è accaduto di vedere in natura.
La descrizione che ci propone l’autore è fedele nel suo compiersi, in primo piano il grande pesce, giallo dorato, dal muso appuntito, in un’acqua color del sangue, arpionato dal pescatore sulla barca condotta da un compagno anziano che forse ha guidato, per esperienza, la battuta di pesca che avviene in un’ansa del fiume, si vede la punta erbosa della riva, dove la corrente muore.
I due uomini indossano lunghi stivali i loro visi, nello stile del pittore, sono macchie di colore con tratti somatici appena abbozzati, le loro azioni sono definite, il vecchio, a poppa, con il remo
da basso fondale, rimescola dolcemente l’acqua mentre, il più giovane, uomo maturo, a gambe divaricate, per ottenere il massimo equilibrio sulla bassa imbarcazione, con l’uncino dell’arpione trascina verso la sponda della barca il pesce, immobile, rassegnato, con l’occhio color rubino.
Che sia un tramonto o un’alba non ci è dato di comprendere, ma il trionfo dei rossi è dominante, due fasce: una alta, nel cielo, ed una bassa nell’acqua del fiume, dove si consuma il sacrificio, fra le due, altre due fasce dorate, una di cielo e l’altra d’acqua corrente, divise dalla linea della sponda, quella mantovana; sul lato destro, in fondo si nota il campanile di Dosolo.
Il quadro, oltre alla qualità artistica
che ci coinvolge emozionalmente, ha un valore documentario nel suo raccontare la quotidianità della gente del Po, fermando il tempo per lasciare frammenti di vita alle nuove generazioni impedendone l’oblio. ...
Il fiume tra arte e memoria
PALAZZO FRACASSI
Corso Garibaldi, 33
Guastalla (RE)
Aperture:
mercoledì, sabato, domenica e festivi
10.00 -12.30 / 15.30 -18.30
INFO 0522 838923
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mercoledì 10 ottobre 2012
Concerto del Bicentenario
Fu in quel
lontano giorno del 12 ottobre 1812
che, pur carenti di specifiche
nozioni musicali,
38
"appassionati" si auto-tassarono per poter pagare il maestro
Giovanni Vettori, da Parma
e così facendo diedero vita a quella formazione
denominata “Accademia Filarmonica ad uso di Banda
Militare”.
Il suo primo presidente factotum,
il dottor
Filippo Bacchi, ebbe a scrivere:
“...alcuni giovani Guastallesi
bramosi di allontanarsi dall’ozio e a rendere a loro stessi un
ornamento, si diedero allo studio della Musica con l’animo di
formare un’accademia musicale di varie sorti di istrumenti...”
Per
tutto l’800 la società fu artefice della diffusione nella città
di Guastalla delle musiche dei principali autori
dell'epoca, altrimenti inaccessibili
alla popolazione rurale.
Dopo Bacchi, molti altri presidenti e altri Maestri si sono succeduti
alla guida della formazione.
Doveroso ricordare il
maestro Giovanni Rossi,
il
maestro Giuseppe Bonafini (musicista di fama nazionale
e ottimo direttore che trasformò in modo rilevante sia la Scuola di Musica, sia la Banda
stessa), del cui nome il Corpo Filarmonico
si fregia per riconoscenza.
Come non menzionare poi i
suoi successori:
i maestri Amadio Bartoli, Silvio Lamberti, Leonardo Tenca, fino all'attuale direttore
Cristiano Boschesi.
Dopo 200 anni suonati, lo spirito persiste
e si rigenera continuamente nell'impegno
per la diffusione della musica (di
qualsiasi genere) a servizio della Città.
Venerdì 12 ottobre 2012 data evocativa che festeggia il Bicentenario della formazione bandistica, presso il Teatro Ruggero Ruggeri
di
Guastalla, Concerto celebrativo del Corpo Filarmonico Giuseppe Bonafini
che oltre al alcune piacevoli
sorprese... proporrà un pot-pourri di pezzi suonati tra il 1812 e il
2012 degno di questo straordinario evento.
L'imperdibile appuntamento con la Musica...
è alle ore 21.30
INGRESSO GRATUITO
martedì 25 settembre 2012
Ritorno all’antico splendore
La riconsegna al popolo
del CROCIFISSO DEL DUOMO offre l’imperdibile opportunità di una serata dedicata
alla consapevolezza e alla comprensione particolareggiata delle informazioni ottenute attraverso le delicate operazioni del recente restauro.
Intervengono:
Dott.ssa Laura Bedini
Funzionario della Soprintendenza per i Beni Storici,
Artistici ed Etnoantropologici di Modena e Reggio Emilia
Roberta Notari
Restauratrice
IL CROCIFISSO RESTAURATO
Guastalla Lunedì 1 OTTOBRE 2012
Auditorium Padre Paolino Ore 21.00
domenica 23 settembre 2012
Il sapore della solidarietà
Andrà in tavola domenica 30 settembre a Guastalla, nell'ambito della prestigiosa mostra mercato "Piante e Animali Perduti", l'iniziativa gastronomica di Paese in Festa che si propone di contribuire concretamente alla ricostruzione dei nidi "Rondine" e "Pollicino" resi inagibili dal terremoto.
Per saperne di più, non resta altro da fare che collegarsi al link e annotarsi un promemoria per NON MANCARE ALL'APPUNTAMENTO!
venerdì 14 settembre 2012
Gli anni passano, ma la musica resta!
Questa sera al Teatro RUGGERI di Guastalla,
alle ore 21.30 salirà sul palco la Banda Osiris
e con FUORI TEMPO sarà subito spettacolo!
La serata, a ingresso gratuito, è il primo di una serie di concerti e spettacoli musicali organizzati per celebrare un compleanno d'eccezione:
il bicentenario del Corpo Filarmonico Giuseppe Bonafini.
Qualche informazione in più sullo spettacolo:
Se si inceppa il ritmo sei FUORI TEMPO
Se non ti trovi con gli altri sei FUORI TEMPO
Se non conosci facebook sei FUORI TEMPO
Se dopo trentanni quattro musicisti si chiedono
se sanno suonare a tempo allora stai guardando FUORI TEMPO, il nuovo spettacolo della Banda Osiris.
FUORI TEMPO: il kamasutra della musica,
l’orto primigenio delle semicrome, la sincope rigenerante.
Lo stile dello spettacolo è miracolosamente sempre quello, da trent’anni a oggi.
Una calibratissima, perfetta mescolanza ironica tra tecnica e improvvisazione dove i generi si confondono, s’incastrano, si evolvono l’uno nell’altro: dalla musica classica a quella pop,
dal jazz alle sorprese musicali.
La musica suonata è una continua deriva, un continuo slittamento tra fantasia e creatività. Grovigli di note generano continue esplosioni di significati e aperture di senso, libere associazioni collegano il più sconosciuto compositore alla sublimità di un evergreen, rivoltandolo subitaneamente in un soprendente sberleffo tipico della tradizione popolare.
Anche gli strumenti musicali oltre a svolger diligentemente il loro ruolo, diventano oggetti
di scena, divengono voce caustica e dissacratoria, corrosiva della massificazione, trombe e fiati diventano la voce anarchica e ribelle della creatività contro una società che vorrebbe la musica sempre più ingabbiata in una lenta e inesorabile omologazione. Così la musica esplode in qualcosa d’altro, un corto circuito impossibile da mettere su di uno spartito, negando anche la più flessibile catalogazione.
I quattro professori allestiscono una lezione sul ritmo che regola ogni espressione musicale fin dalla notte dei tempi. Se in natura il ritmo cardiaco genera la costanza del tempo, il ritmo binario in questo spettacolo non è altro che un suono di fiati che materializza un treno, quello ternario le prime note di “ho giocato tre numeri al lotto” e da qui ad arrivare ad uno jodel è uno scherzo.
Gli strumenti ballano, si avvinghiano e si moltiplicano, i fiati volteggianti eclissando qualsiasi ballerino della commedia musicale. Dalla misteriosa pancia di un pianoforte sgorgano senza sosta infiniti altri strumenti o meglio oggetti tra i più svariati che vengono usati come strumenti.
L’arguzia si mescola al nonsense e insieme generano un fuoritempo che lancia fuori da ogni tempo, espandendo i confini della musica e della sua esiguibilità. Ci sono anche composizioni ad personam, gregoriano, twist, sfilate di moda dei termini musicali. Mozart genera attraverso “Madamina il catalogo è questo” una creatura arcimboldesca alta più di tre metri costruita solo con strumenti musicali abbandonati in una cesta, al pari di Sinfonia Fantastica di disneyana memoria. Ligabue e John Lennon sono le preziosità finali, comico l’uno e poeticissimo l’altro.
L’interrogazione finale al pubblico è d’obbligo
per verificare il grado di apprendimento ritmico-musicale.
Anche in questo spettacolo la Banda Osiris si conferma un gruppo riconoscibile ma difficilmente definibile, i portatori sani di una musica animata, giocata e magicamente sfiatata, rivoluzionata
e in perenne movimento, leggera e stupita, orgogliosamente indipendente, testardamente divertita, spiazzantemente dissacrante
e atipicamente elegante.
martedì 4 settembre 2012
Nottebianca della Cultura
A Sabbioneta la nottebianca accende la città
di luci, di sogni e di emozioni.
Per proiettarsi indietro nel tempo in un’atmosfera surreale,
sarà sufficiente raggiungere Sabbioneta nella notte del 7
settembre.
Niente elettricità, ma solo il fuoco delle fiaccole per disegnare i dettagli di piazze e di vie in grado di rendere la piccola cittadina ancor più un luogo d’incanto.
Per tutti i dettagli del programma, clicca QUI
INFO:
Ufficio
Eventi Culturali – Tel. 0375 52599
Ufficio del Turismo – Tel. 0375
221044
domenica 2 settembre 2012
IL FURIOSO IN FESTA
Stefano Scansani, non guida. Piuttosto disorienta. Non racconta storie, le confonde. Eppure fa il giornalista, ma quando è in libera uscita migra dalla cronaca. Scappa. Stefano Scansani, caporedattore della "Gazzetta di Mantova", è un oltrepadano di Poggio Rusco. La sua scrittura si ispira ai mondi, agli uomini e alle cose della fossa del Po, dai principati alla storia dell'alimentazione, ai fatti che più
«carburano la fantasticazione».
Ama provocare eventi anomali, dissonanti,
non catalogabili. Per la decima edizione di Festivaletteratura aveva raccontato la sua "Fenomenologia del maiale" insieme a Dario Fo. Per la dodicesima ha invece proposto un percorso all'alba che è stato una minima messa in pratica della sua guida "Omnia Mantova". Nel 2009, firmando lo stravagante manuale "La fabbrica della nebbia, mito e meteo in Valpadana", ha condotto dentro la tana della nebbia: Palazzo Te notturno. Nel 2010 è toccato ad un altro elemento con "Aquea, l'inchiostro abbandona le pagine e diventa un fiume". Per la quindicesima edizione mette i piedi in terra per un'incursione nei luoghi della città dove soggiornarono i letterati indigeni e forestieri, da Virgilio a Saramago.
... e per l'edizione 2012:
IL FURIOSO IN FESTA
Le donne, i cavallier, l’arme, gli amori: ecco finalmente
Ludovico Ariosto che torna a Palazzo Te. Due serate - per
quattro tornate complessive d’incontri - da passare in festa
e in letizia tra le ottave dell’Orlando Furioso. Poeti,
artisti, narratori e studiosi, dispersi per le sale di
Palazzo Te, leggono, interpretano, reinventano il poema
seguendo il proprio piacere. Al pubblico la sorte di andare
alla loro ricerca, ben sapendo - come accade ai cavalieri
cristiani e saracini – che è nel percorso che si presentano
nuove avventure e inattese meraviglie. Nelle tornate
pomeridiane la festa si apre anche ai bambini.
La durata di ogni tornata è di circa tre ore.
All’interno delle sale non sono previsti posti a sedere.
EVENTI CORRELATI:
106 IL FURIOSO IN FESTA 07/09/2012 - ore 18:10
117 IL FURIOSO IN FESTA 07/09/2012 - ore 21:45
167 IL FURIOSO IN FESTA 08/09/2012 - ore 18:15
178 IL FURIOSO IN FESTA 08/09/2012 - ore 21:45
INFO 0376 322365
www.festivaletteratura.it
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sabato 1 settembre 2012
Innamorarsi nella Bassa
Nell'ambito della settima edizione del Festival degli Scrittori della Bassa, domenica 2 settembre proclamazione dei vincitori del premio letterario “Innamorarsi nella Bassa in duecento parole”.
Programma della giornata al Parco Florida
di Pegognaga (MN)
15.30 – Apertura del Festival
15.45 – Presentazione novità editoriali, anno 2012
17.00 – “Letteratura della Bassa”
Incontro con l’Autore
18.00 – Confronto fra gli editori del territorio
18.00 – Confronto fra gli editori del territorio
e le prospettive
della diffusione
della cultura
19.00 – “Poesie e canzoni d’Amore” a cura del
19.00 – “Poesie e canzoni d’Amore” a cura del
Cenacolo dialettale
“Al Fogolér”
19.30 – Proclamazione vincitori del premio
19.30 – Proclamazione vincitori del premio
letterario “Innamorarsi
nella Bassa
in duecento parole”
20.00 – Risottata della Solidarietà
21.00 – “In-cantiamo le donne” concerto
20.00 – Risottata della Solidarietà
21.00 – “In-cantiamo le donne” concerto
della "Brigata Corale 3
Laghi" di Mantova
Performances dei Gruppi “Teatro Ortopedico”, “Lupi
Cattivi” e “Your Brothers”.
Bancarella e mercatino dei libri, degli scrittori
e delle case editrici
del territorio
INFO 0376 558226
venerdì 31 agosto 2012
Ricettario per chi sa sorridere
A Mantova, alle ore 18.00 di sabato 1 settembre, presso la Libreria del Festivaletteratura presentazione del libro Salta in Cucina.
Doveva essere il libro di ricette nato dal Corso
di Ginnastica Dolce della Polisportiva Mogliese, tenuto dall’insegnante di educazione fisica Giorgio Carrubba. Quel "salta" che doveva ricordare la padella e la palestra, oggi vuole anche sdrammatizzare il terremoto.
Il libro è delizioso. Le ricette sono opera dalle signore che fanno ginnastica e che, in una bella galleria di ritratti realizzati da Emiliano Barbieri, ci mettono letteralmente anche la faccia.
Doveva andare in stampa li 21 maggio, ma nella notte precedente si registò la prima scossa...
poi quella del 29 maggio...
e da allora Moglia è il Comune mantovano più ferito, e nella zona rossa: la chiesa forse perduta, il municipio, le scuole, le ville Liberty...
tutto fuori uso!
Da qui il sottotitolo aggiunto “Ricettario
per chi sa sorridere” e l'intento di divulgarlo il più possibile per finalizzare il ricavato al finanziamento di opere di ripristino degli impianti sportivi.
Inteverranno all'evento: Simona Maretti Sindaco di Moglia, Luigi Gualtieri storico esperto di cultura locale, le razdùre autrici del libro ed altri ospiti.
Al termine della presentazione verrà offerto agli intervenuti, un goloso rinfresco realizzato con le ricette del libro.
Salta in Cucina
Ricettario per chi sa sorridere
Il libro ora c'è, non mancate!
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martedì 28 agosto 2012
LA NOTTE DEL FIUME
Per un sano divertimento, nella notte di sabato primo settembre 2012, una splendida iniziativa costellerà Boretto e la sponda destra del fiume Po con intriganti spettacoli e invitanti punti di incontro conviviale.
Imperdibile l'evento sull'acqua... la navigazione notturna del fiume con la motonave PADUS!
Di seguito, i dettagli del programma:
sabato 7 luglio 2012
“Bassa in Letteratura”
L'Associazione “Il Cicciolo d'Oro”
in collaborazione con il
Comune di Campagnola Emilia (RE) ha indetto la terza edizione
del concorso
letterario “Bassa in Letteratura”.
Filo conduttore dei racconti dovranno essere le storie e le atmosfere
tipiche della Bassa Padana, con particolare riferimento alla tradizione enogastronomica.
Ogni candidato potrà partecipare con un massimo di due racconti, singolarmente non superiori alle 15 cartelle standard (ogni cartella: 1.800 caratteri, spazi
inclusi). Le opere dovranno pervenire
entro e non oltre il 30 settembre 2012 all'indirizzo e-mail bassainletteratura@libero.it
La partecipazione è gratuita.
A presiedere la giuria sarà lo scrittore Giuseppe Pederiali. I racconti
meritevoli di interesse saranno raccolti in un volume pubblicato da Aliberti
Editore e una menzione speciale verrà attribuita ai partecipanti più giovani.
Per scaricare il modulo di adesione
e il regolamento del concorso: www.ilcicciolodoro.com
Per scaricare il modulo di adesione
e il regolamento del concorso: www.ilcicciolodoro.com
Da L'Argine Maestro un IN BOCCA AL LUPO a tutti i partecipanti!
domenica 1 luglio 2012
La tutela del patrimonio culturale della Bassa sposa la pubblica incolumità
La faccaita della Chiesa di Brugneto, puntellata grazie all'azione dei VV. F. di Frosinone |
La reazione più concreta ai danni provocati da un sisma devastante come quello che ha colpito l’Emilia nelle ultime settimane non può che essere il “fare cordata”. Ed è quanto si è cercato di fare in terra reggiana, soprattutto nei territori che particolarmente hanno accusato le conseguenze del terremoto, quali i Comuni di Reggiolo, di Luzzara, di Guastalla, creando efficaci sinergie che hanno visto impegnati Vigili del Fuoco, Protezione Civile, Soprintendenze al patrimonio culturale sotto la guida della Direzione Regionale per i beni culturali dell’Emilia Romagna, Sindaci e Uffici Tecnici dei diversi Comuni e diocesi con i parroci e l’ufficio per i beni culturali.
La facciata della Chiesa di Villarotta dopo l'incatenamento attuato dal Nucleo speciale dei Vigili del Fuoco diretto dall'ing. Salvatore Concolino |
Così, dopo le prime fasi di verifica puntuale e analitica che hanno consentito di censire gli edifici colpiti e mettere a punto una scala di priorità di interventi in forza della gravità dei danni, si è proceduto alla predisposizione di tutti quegli accorgimenti finalizzati a non penalizzare ulteriormente la vita dei centri colpiti, contestualmente, evitando il peggioramento di danni al patrimonio.
Una delle volte crollate della Chiesa parrocchiale di Reggiolo |
Da qui la programmazione di interventi provvisionali in particolare a chiese e campanili che minacciavano il crollo, con conseguenti rischi per la popolazione.
Ad oggi, grazie a risorse economiche reperite dalla Direzione Regionale Ministero per i beni culturali e ai fondi della Protezione Civile e all’opera instancabile dei Vigili del Fuoco si sono messe in sicurezza la facciata della chiesa di Villarotta di Luzzara, consentendo il ritorno alla normalità per le famiglie e le attività commerciali che abitano nelle vicinanze; il campanile di Codisotto di Luzzara, ponendo le premesse alla riapertura della chiesa; la parrocchiale di Brugneto di Reggiolo, dove - dopo aver “rappezzato” il tetto parzialmente crollato dell’edificio – la squadra dei Vigili del Fuoco di Frosinone ha puntellato la facciata che rischiava di crollare sul sagrato antistante, in vista anche dell’analogo intervento sulla fiancata che prospetta sulla trafficata via adiacente.
Il campanile della Chiesa parrocchiale di Reggiolo |
Analogamente è stato chiuso lo “strappo” creatosi nel tetto della chiesa di S. Giorgio a Luzzara, che metteva in pericolo la conservazione del pregevole organo a canne sula cantoria della chiesa. Intanto si sta operando anche per la messa in sicurezza dell’elegante campanile seicentesco della chiesa del Rosario di Pieve di Guastalla.
Più articolato per la tipologia del danno e per l’altezza alla quale si deve intervenire è l’operazione di messa in sicurezza progettata per il campanile settecentesco della parrocchiale di Reggiolo (chiesa gravemente danneggiata con parziali crolli interni e un allarmante cinematismo delle strutture in atto). In questo caso la lanterna è stata letteralmente tranciata in più punti dalle scosse telluriche, che l’hanno anche fatto sobbalzare l’elemento architettonico rimasto in equilibrio precario. Dopo un intervento preliminare con resine speciali - che hanno temporaneamente bloccato la possibile caduta di materiali - in attesa dell’ingabbiamento della lanterna stessa, nei prossimi giorni una enorme “rete” tubolare sarà calata dall’alto sulla torre così da ancorare la struttura ferita a quella ancora solida.
Il campanile di Codisotto dopo l'incatenamento |
Si tratta di interventi di notevole complessità e di costi decisamente non irrisori, che tuttavia eviteranno la perdita anche parziale di un patrimonio che costituisce l’identità stessa di luoghi e di territori.
Questi alcuni degli interventi significativi resisi possibili grazie alla cordata che si è costituita tra i diversi Enti e Soggetti a diverso titolo interessati.
Molto ancora resterà da fare per riaprire le chiese in realtà sociali in gran parte oggi prive di spazi religiosi resi inagibili dalle scosse telluriche. Nella diocesi reggiana, infatti, oltre 80 sono i fabbricati che hanno subito danni di notevole entità. Al momento, infatti, risultano inagibili circa 30 chiese, con le Comunità parrocchiali che – complice il periodo estivo – fruiscono per lo più di tensostrutture per la celebrazione delle diverse funzioni religiose.
Comunicato ufficiale diffuso dall'Ufficio Beni Culturali e Nuova Edilizia della DIOCESI DI REGGIO EMILIA - GUASTALLA
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Terremoto
martedì 12 giugno 2012
Gli esperti incontrano i cittadini per parlare di terremoti
L’Amministrazione Comunale di Luzzara organizza una serata di informazione e prevenzione per affrontare la situazione presente e imparare a convivere con il rischio sismico che, nella nostra zona, credevamo non esistere.
Alle ore 21.00 di giovedì 14 giugno a Luzzara, incontro pubblico per parlare di terremoti.
Il sindaco Andrea Costa e un gruppo di esperti, tra cui geologi dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, architetti, ingegneri e psicologi, incontreranno i cittadini presso l'Area Feste di via Panagulis.
Sarà presente durante la serata anche un responsabile della Protezione Civile Provinciale.
da: www.centrofamiglie.eu
sabato 9 giugno 2012
Sbriciolata dal terremoto l'identità della Bassa
Guastalla: Franton muto testimone del cedimento di casa Nobili |
Già pubblicato da Avvenire,
di seguito riproponiamo l'articolo
Rimasti senza storia a firma dell'amico Giuseppe Pederiali che ben "fotografa" l'attuale condizione delle nostre terre basse e sintetizza
lo stato d'animo della gente che ci vive...
provata, ma pronta a non risparmiarsi
per ricostruire il proprio futuro.
Guastalla: vistose lesioni all'ex Chiesa di San Francesco |
Rimasti senza storia
Ci
stiamo accorgendo di quanto sono preziose le pagine di storia che fino a
ieri sfogliavamo quasi con indifferenza, abituati ad averle davanti, ma
senza lo stimolo di andare a leggerle, rivisitarle. Pagine polverose,
con evidenti i segni lasciati dal tempo, ancora belle perché scritte in
epoche che, seppure terribili (e quando mai la storia degli uomini non è
stata terribile?), sapevano perlomeno distinguere il bello dal brutto.
Adesso che il terremoto ha strappato dal libro della Bassa molte di
queste pagine, ci accorgiamo di quanto belle e preziose fossero, e
utili, se non altro per riconoscerci. Arrivavo da Modena a Finale Emilia
e il primo impatto, una sorta di copertina del suddetto libro, ce
l’avevo in Largo Cavallotti,
un tempo Bacino della Chiusa, ovvero il
porto fluviale. Sino alla fine dell’Ottocento: la chiesa di Nostra
Signora della Chiusa, a sinistra la Torre dei Modenesi (quella
dell’orologio diventato famoso per aver voluto, prima di crollare,
mostrarsi spaccato in due, senza lancette, a palla ferma),
a destra,
laggiù, il Castello Estense con la torre Marchesana e il Mastio
dominante. Scomparsi da molti anni il Bacino della Chiusa e la Chiesa di
Nostra Signora (al loro posto: la strada asfaltata con aiuola centrale e
una casa d’abitazione con negozio), mi restavano comunque la Torre dei
Modenesi e il Castello. Ieri. Oggi guardo un cielo senza torri e
campanili, perciò senza storia, senza religione, senza identità. Non un
monumento antico di Finale Emilia, di Mirandola e degli altri paesi
della Bassa si è salvato dal terremoto che sembra aver mirato proprio
alla storia antica, quasi con l’intenzione di cancellarla, ridurci,
anche fisicamente, al villaggio globale che già rischiavamo. L’indomani
della prima grande scossa, a metà via Trento e Trieste, transennata
dalla protezione civile, la troupe di una televisione nazionale ha
piazzato una postazione fissa con la telecamera puntata sulla Torre
Marchesana del Castello Estense (gioiello degli architetti Bartolino da
Novara e Giovanni da Siena), già per metà crollato. I bravi operatori
tv, un poco artiglieri e un poco sciacalli al servizio dello spettacolo,
aspettavano solo che della Torre Marchesana ne crollasse un altro
pezzo.
La seconda grossa scossa del terremoto (forse sponsorizzato da
qualche rete tv) è arrivata puntuale, di giorno, con la luce giusta, una
bella nuvola di mattoni, coppi e polvere, perfino con
il sonoro di un
sommesso boato e le grida della gente. Ecco, questo della Bassa emiliana
è stato il terremoto in diretta, con una attenta regia della natura.
Scarso il contributo di attori, generici e comparse. La gente emiliana
non fa scene, non piange, non strilla. Si arrabbia se nessuno dà una
mano, si offende se qualcuno la pietisce, si arrotola le maniche e
comincia a lavorare, con orgoglio e buona volontà (fin troppo presto: ma
chi poteva prevedere che invece delle normali piccole scosse di
assestamento sarebbe arrivato un secondo terremoto?). Facce asciutte. I
pochi che strillavano e piangevano erano marocchini o indiani. Più che
giustificati, naturalmente, ma a ciascuno il suo. La televisione ha
parlato di Emilia-Romagna. Questa è Emilia (la Romagna è un’altra roba),
con un pezzetto dell’Oltrepo lombardo. Precisamente la Bassa. Regione
non segnata sulle carte. Geograficamente la sponda destra del Po, giù
fin verso le città che furono le piccole splendide capitali del
Rinascimento: Ferrara, Mirandola, Correggio, Modena, Carpi, Reggio,
Parma. Il terremoto ha colpito soprattutto la Bassa ferrarese e
modenese. Ma più che dalla geografia, si capisce la Bassa dalla
letteratura: è la terra raccontata da Cesare Zavattini, da Giovannino
Guareschi (a proposito, anche la chiesa di Brescello, quella di Don
Camillo, è stata danneggiata), da Antonio Delfini. Specialmente
campagna, ma anche fabbriche. L’ha descritta bene Delfini: «Da poco era
entrato in quella parte della pianura, chiamata la Bassa, la cui
vegetazione rigogliosa, coi campi simmetricamente divisi da lunghi
filari di alberi vitati, e di tanto in tanto cosparsi di pioppe
cipressine, dà l’idea di un’enorme infinita città signorile, mai apparsa
e mai distrutta, la cui fondazione venne rimandata migliaia di anni fa a
epoca migliore a tempi più felici». Riguardo gli uomini (e le donne)
cito il mio L’Osteria della Fola: «In quella contrada sontuosa e
terragna che tradizionalmente è detta la Bassa, vive una stirpe di
uomini che sa tenere i piedi bene dentro la propria terra e la testa tra
le nuvole, magari fino a sfiorare la luna». Gente abituata a farsi
rispettare, ad accogliere e aiutare gli altri, con generosità. Che non
vuole elemosine, e che non vuole essere dimenticata.
Giuseppe Pederiali
Guastalla: verifiche al campanile dell'ex Chiesa di San Carlo |
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