sabato 25 dicembre 2010

Auguri dall'Argine!























Caro Socio e Amico de L'Argine Maestro,

ogni fine anno è tempo di bilanci e di progetti.
Di questi ultimi ne abbiamo portato a termine 

uno importante che vedrà il suo completamento 
con la stampa e l'uscita nelle edicole 
all'inizio del prossimo anno.

Nell'immagine di apertura,
 
Ti anticipo volentieri la copertina.

L'anno nuovo sarà senza dubbio ricco di idee, 

che sono il carburante della vita, unite ad azioni positive per dare forza alle cose in cui crediamo.

Voglio augurare a Te a alla Tua famiglia 

un mondo di Bene ed un Natale ricco 
di Amicizia e Valori Veri.

A Te che sei salito con noi sull'Argine,

AUGURI!

Daniele Daolio

Presidente 
Associazione Culturale L'Argine Maestro 

 

giovedì 16 dicembre 2010

Gli angeli, protagonisti del Natale al Museo Diocesano



In occasione del IV Compleanno 
del Museo Diocesano di Reggio Emilia,  
Domenica 19 dicembre, ore 16.30, presso 
il Salone delle Conferenze in via Vittorio Veneto 6, Angelo Mazza (ispettore onorario del Ministero per i Beni  
e le Attività Culturali) illustrerà le caratteristiche dell’inedito dipinto opera di Francesco Gessi, maggiore collaboratore di Guido Reni.



La Madonna nell’attesa 

del parto

Francesco Gessi (Bologna 1588-1649)

Restaurata nel laboratorio reggiano di Giancarlo Prampolini tra 
il 2009 e il 2010, la tela fu eseguita su commissione del parroco di Ventoso di Scandiano don Bernardino Corradi entro il 1647, anno in cui per la prima volta è ricordata nei documenti d’archivio.
Finora passata inosservata, si rivela di particolare interesse 
sia sotto il profilo storico-artistico, sia per la singolare iconografia. 
Sorprende infatti la culla vuota con le fasce ancora avvolte, 
osservata sconsolatamente dal bue e dall’asino. 
La Vergine ancora incinta volge lo sguardo al cielo nell’attesa 
del parto, come dichiara l’iscrizione sul frammento di cornicione rovesciato a terra. 
Il soggetto e la modalità della sua presentazione riflettono 
la narrazione del vangelo apocrifo dell’Infanzia del Salvatore.
La qualità del dipinto e le componenti di stile rinviano alla scuola 
di Guido Reni e non lasciano margine di dubbio circa l’identificazione dell’autore in Francesco Gessi, uno dei primi allievi del grande maestro bolognese e suo collaboratore di fiducia a Bologna, 
Ravenna e Napoli.


venerdì 10 dicembre 2010

Il Duomo di Guastalla, un monumento da tutelare

 
 

... il nostro Duomo, il tempio voluto 
dai primi Gonzaga di Guastalla e consacrato 
da Carlo Borromeo, una delle figure 
più straordinarie della Chiesa, 
è seriamente malato.

Il Duomo di Guastalla è un monumento 
da tutelare perché ha segnato devozione, 
arte e storia come pochi altri ed è ancora 
uno dei simboli vivi e amati della città 
e del territorio. 
E' un vero scrigno di piccoli e grandi tesori 
il cui valore è indubbio e sfida i tempi ...

 
Sabato 18 Dicembre 2010
Sagrestia del Duomo di Guastalla
Ore 11.00 CONFERENZA STAMPA

Info: restaurodelduomo.org


domenica 21 novembre 2010

L' indimenticabile serata Agrishow

.
Lino “Ad Giubin”



















A Guastalla, in occasione della 555a Fiera di Santa Caterina il vivace gruppo di agricoltori locali, coordinati da Lino e Mauro Alberini, si è cimentato ieri sera nello spettacolo 
di arte varia: Agrishow Gran Varietà.
Una serata di festa, celebrativa dell'ingegno 

dell'uomo e del lavoro della terra. 

Allevatori, produttori agricoli e maestri norcini, insieme per la foto ricordo della serata.


















Sono stati assegnati riconoscimenti al lavoro 
di allevatori e produttori agricoli della Provincia, 
al loro impegno a sviluppare l’offerta del nostro territorio nel settore agroalimentare. 
Premiato anche un gruppo di maestri norcini "masadur", testimoni di un antico e prezioso lavoro purtroppo difficilmente tramandabile, 
che un tempo andavano nelle case a lavorare 
le carni del maiale per ricavarne salami e altre delizie gastronomiche.

Mattatore della serata, il conduttore  
Lino “Ad Giubin” che per il diciannovesimo anno ha intrattenuto lo straripante pubblico del Teatro Ruggeri con esilaranti gag in vernacolo.

Il gruppo dei MiaTralVia: Elia, Giovanni, Nicola, Fabio, Massimo.











Straordinaria la grande musica eseguita in modo originale dai MiaTratVia, un gruppo di cinque giovanissimi ragazzi di Pomponesco, con insoliti strumenti di "recupero"

Il gruppo di ragazzi e ragazze di Pieve di Guastalla















Canzoni di successo sono state magnificamente interpretate da un simpatico Gruppo 
di ragazzi e ragazze di Pieve 
di Guastalla.

Mauro Aimi e Damiano Scalabrini del Fnil Bus Theater
Gli immancabili quadri di vita paesana quest’anno sono stati proposti da due superlativi attori 
del Fnil Bus Theater di Praticello di Gattatico: Damiano Scalabrini e Mauro Aimi che, con le loro coinvolgenti performance hanno regalato risate a crepapelle.


















Il gran finale è stato animato dalla Compagnia Musical Project con famosi brani  tratti 
dai musical Sister Act e I Wish.

Il coro della Compagnia Musical Project

















Una serata piacevolmente piena di grandi sorprese, risate, divertimento per tutti e... l'appuntamento di Lino a ritrovarsi insieme 
per l'edizione 2011.

Lino intento a raccontare una piccante barzelletta



















Applausi!

.

domenica 14 novembre 2010

Reperti di età romana a Pieve di Guastalla






















Riportiamo le considerazioni 
dello storico Daniele Daolio
nonchè Presidente 
dell'associazione L'Argine Maestro
su quanto sin qui emerso:


L’ultimo ritrovamento di laterizi di epoca romana a Guastalla è molto interessante sotto diversi aspetti. L’area dell’affioramento, compresa 
tra via Solarolo e via Pieve, è vitale per lo studio 
del delicato e localmente sconosciuto periodo 
di passaggio tra l’epoca romana e quella altomedievale e, tra l’altro, non è certo la sola 
ad essere indicabile come ad alta potenzialità 
dal punto di vista archeologico.
Infatti proprio su quel sito ho individuato, 
come pubblicato sul volume  Antiche terre 
del fiume Po, l’esistenza di un paleoalveo 
del Po, quindi un ramo antico del fiume. 
La datazione di questo alveo è complessa 
e mi aspetto proprio dai ritrovamenti elementi utili per questo fine.
La presenza di quel corso d’acqua potrebbe essere stato il motivo dell’esistenza di quella che sembra essere un’abitazione oppure potrebbe averne decretato la fine inondandola, coprendola di limo e salvando così il materiale fittile dai prelievi 
e riutilizzi di epoche successive.
In mancanza di altri dati non è possibile trarre alcuna conclusione.

A brevissima distanza dal luogo in cui si sta scavando, circa 100 metri o poco più, correva 
la via romana che collegava Regium Lepidi  
con Mantua e che sfruttava 
un attraversamento del Po obbligato coincidente proprio con l’area tra via Solarolo e via Pieve. Siamo quindi su un importante innesto tra la viabilità stradale e quella fluviale dell’antichità.
Difficile poterlo intuire oggi senza sondare 
il sottosuolo, ma si tratta di un luogo che, in un determinato periodo storico, vide svolgersi sui suoi terreni, sulle sue acque da secoli scomparse 
e sugli insediamenti una serie di attività 
che rappresentarono un momento importante 
per l’economia della zona e per il suo sviluppo. Possiamo dire che proprio in questo angolo 
di terra si videro i segni della fine dell’impero romano e l’inizio di quella che sarà la vita della comunità guastallese al tempo dei Longobardi, 
dei Franchi e, molto dopo, 
della stessa Matilde di Canossa.

A Guastalla i reperti di epoca romana si trovano generalmente attorno ai tre metri circa 
di profondità. Solo raramente ci possono essere escavazioni fino a tale livello nel sottosuolo: 
per questo i ritrovamenti sono rari. 
Uno scavo del genere ha messo in luce la presenza di un insediamento di cui non abbiamo ancora elementi per giudicarne ampiezza 
e caratteristiche ma che, collocato nel contesto 
dei ritrovamenti già avvenuti nell’ambito comunale e in quello degli studi che ho compiuto, conferma senza dubbio alcuno la capillarità 
della presenza romana su terre che fino a pochi 
anni fa si ritenevano non abitabili perché 
coperte da paludi. Il ritrovamento appena avvenuto è l’ennesima conferma che quell’assunto rappresenta un falso storico.


giovedì 11 novembre 2010

La CRIPTA della CATTEDRALE riapre al CULTO

Mosaico dell’epoca romana rinvenuto durante gli scavi in Cripta. Particolare
(foto Carlo Vannini)
















Dopo più di tre anni di lavori e a due anni dall’inaugurazione della Cattedrale di Santa Maria Assunta, interamente messa a nuovo 
riapre i battenti la cripta dedicata ai santi  
Crisanto e Daria, due giovani sposi martirizzati 
a Roma nel III secolo.

Presentazione dei restauri 
e visita guidata alla Cripta
SABATO 13 NOVEMBRE 2010, ore 10.00
Cattedrale di S. Maria Assunta
Piazza Prampolini

Reggio Emilia

Da lunedì 15 a sabato 20 novembre la Cripta 

sarà a disposizione dei cittadini e dei fedeli 
che vorranno scoprirne i tesori grazie alle visite guidate in programma tutti i giorni, 
alle ore 11.15 e ore 16.00

Solenne appuntamento anche quello di venerdì 19 novembre, quando alle 18.00 nel coro della Cattedrale si svolgerà la riconsegna al vescovo 

dei corpi reliquiari dei santi Crisanto e Daria 
da parte della commissione scientifica 
che ne ha curato nei mesi scorsi la ricognizione. 
Così, dopo una breve presentazione 
del risultato delle indagini, le reliquie dei santi saranno collocate per la solenne Ostensione, che proseguirà in Duomo fino a lunedì 29 novembre.

Mercoledì 1 dicembre, nel giorno della memoria liturgica della loro traslazione, alle ore 9.00 le reliquie dei santi Crisanto e Daria saranno riposte nell’urna marmorea sotto la mensa dell’altare della Cripta, dove riposeranno per i prossimi secoli. L’esposizione delle reliquie è un evento eccezionale per Reggio Emilia, l’ultima ostensione risale infatti al 1522. 


INFO: Diocesi di Reggio Emilia-Guastalla
Ufficio Beni Culturali
Tel. 0522 432654 (ore 9.00-12.00)

giovedì 4 novembre 2010

Tesori Reggiani


I riflettori su uno sconosciuto "tesoro" reggiano: il rarissimo Liber Figurarum di Gioacchino da Fiore, le cui immagini ispirarono anche Dante Alighieri


Il codice membranaceo della Biblioteca Diocesana esposto nel Museo Diocesano 
di Reggio Emilia è costituito da 19 illustrazioni 
a piena pagina accompagnate da didascalie illustrative e brani che riassumono passi di opere di Gioachino da Fiore (1130 – 1202). 

Questi, nato a Celico, presso Cosenza, dopo 
il 1187 si ritirò sulla Sila. Qui costruì l’eremo 
di S. Giovani in Fiore, dando vita all’Ordine detto Florense, approvato nel 1196 da Celestino III.
 

Molti i seguaci dell’abate calabrese, che influenzò particolarmente i francescani Gerardo di Borgo San Donnino e Giovanni da Parma, esercitando enorme importanza su tutta la spiritualità medievale fino al Savonarola e Lutero.

Nelle immagini del Liber è perfettamente illustrato il complesso e originale pensiero profetico dell’abate florense, basato sulla teologia trinitaria della storia e sulla esegesi concordistica della Bibbia.
 

L’opera ci rimane oggi in tre esemplari 
ben conservati: il codice di Oxford, il codice 
di Dresda e il codice di Reggio Emilia e rappresenta una sorta di sommario dei principali temi del frate calabrese emersi nella labirintica esposizione delle sue opere. Se la paternità dell’opera è un tema ancora discusso, il testo 
è certamente da considerare “gioachimita”, seppure frutto di una elaborazione 
dei collaboratori di Gioacchino.
 

Le miniature del codice reggiano evidenziano rapporti con affreschi italo-greci di area calabrese. La stessa scrittura cancelleresca utilizzata nelle didascalie è simile a quella utilizzata in documenti cosentini fino al 1224, consentendo una dotazione dell’opera entro 
la metà del XIII secolo.


Domenica 7 novembre 2010
Ore 16.30 Sala delle Conferenze
Museo Diocesano Via Vittorio Veneto, 6 
Reggio Emilia


PENSARE PER FIGURE
Gioacchino da Fiore e il Liber Figurarum di Reggio Emilia

Lezione di Roberto Rusconi
Ordinario di Storia del Cristianesimo Università Roma 3


Info: 0522 402210 

martedì 2 novembre 2010

Novembre: la piena "morbida"










L'ondata di maltempo che ha investito anche 
la provincia di Reggio Emilia nel fine settimana, 
fa scattare lo stato di preallarme per l'arrivo della piena del Po, che si prevede arriverà a un valore di 5.50 metri sullo zero idrometrico ma che 
al momento non desta eccessive preoccupazioni.

Sono previsti problemi "solo" per gli attracchi 

e le strutture direttamente a contatto col fiume.
 

La significativa immagine di Fausto Franzosi,  
scattata questa mattina a Guastalla
documenta la situazione alla confluenza 
del torrente Crostolo nel fiume Po.

lunedì 1 novembre 2010

















Ha aperto sabato 30 ottobre 2010 a Palazzo Pitti di Firenze, un’eccezionale retrospettiva sull’opera di Antonio Ligabue.

RUGGITO. Antonio Ligabue: la lotta per la vita 
presenta 80 opere del grande maestro, a due anni di distanza dalla mostra a Palazzo Reale di Milano.

...la rassegna coglie uno degli aspetti più intimi e importanti dell’opera di Ligabue, e lo annuncia in modo straordinario 
con una sola parola,"RUGGITO", il suo ruggito... 
e quello dell’animale ritratto. Un lungo grido riportato da tela 
a tela e che sta a significare l’asprezza del mondo.
Per dipingere, e dipingersi,
Ligabue ha bisogno di urlare 

verso lo specchio, verso sé stesso: il quadro che ne deriva 
è uno scatenamento di suoni gutturali e taglienti, 
scomposti quel tanto come le bufere nevose che affrontava 
sulle rive invernali del Po o come, semplicemente, la sua stessa vita.
Di questo grande artista espressionista si è detto tanto e tanto se ne dirà, come succede per tutti i grandi artisti che vengono interpretati e reinterpretati con i tempi e hanno sempre molto da dire...


















Organizzata dal Centro Studi & Archivio Antonio Ligabue di Parma, la mostra sarà visitabile 
fino al 31 gennaio 2011

Il biglietto di ingresso consente di visitare anche la Galleria d’arte moderna e la Galleria Palatina, dove è stata prorogata fino al 9 gennaio la mostra Caravaggio e caravaggeschi a Firenze

INGRESSO
Biglietto intero € 12.00 
Biglietto ridotto € 6,00 
per i cittadini dell’Unione Europea tra i 18 e i 25 anni.
Biglietto gratuito 
per i cittadini dell’Unione Europea sotto i 18 e sopra i 65 anni. 

Il biglietto di ingresso permette la visita alla mostra Ligabue, 

alla Galleria d’arte moderna e alla Galleria Palatina con la mostra Cavaraggio e i caravaggeschi a Firenze.

INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI
Firenze Musei tel. 055 294883
www.polomusealefiorentino.firenze.it


mercoledì 27 ottobre 2010




















Nell'Auditorium Padre Paolino, attiguo 
al Santuario della Beata Vergine della Porta in Guastalla, venerdì 5 novembre alle ore 20.45 sarà presentato il volume:
   
La pietra di luna si fa preghiera. Paliotti d’altare in scagliola carpigiana nel territorio 
della ex Diocesi di Guastalla”
 
Aprirà l’incontro il dott. Marzio Dall’Acqua, storico dell’arte.
Gli autori del volume, Fausto Franzosi 

e Giorgio Pelli per la parte fotografica 
ed Elisa Bertazzoni per i testi, 
hanno inteso realizzare un progetto 
del compianto Mons. Giancarlo Bellani, direttore della Biblioteca Maldotti.

domenica 17 ottobre 2010

Pesci-alieni nel Po















"In Po non ci sono più i pesci che finivano sulla tavola dei nostri padri e dei nostri nonni."

Abbiamo preso atto della triste realtà
con le ultime indagini convalidate dalla pescata effettuata solo pochi giorni fa per il controllo 
e la classificazione delle specie.

Questa la dichiarazione di Francesco Nonnis Marzano, docente di biologia animale all'ateneo di Parma. I numeri sono impressionanti: secondo l'International Union for Conservation of Nature (IUCN), il 99% delle 50 specie autoctone 
del grande fiume sono nella lista rossa 
dei pesci a rischio di estinzione.  
La tinca, l'anguilla, il luccio, la cheppia, sono ormai un ricordo. Resiste bene solo il cavedano.

Nel grande fiume, sono arrivati i pesci-alieni
in pochi anni sono diventati i padroni delle acque. Quarantatrè specie alloctone, dal siluro 
al lucioperca, dal barbo danubiano al pesce gatto americano, hanno tolto cibo e spazio ai pesci nostrani. 














"La storia del pesce gatto, dice il professore, 
mi sembra emblematica. C'era quello "nostrano" 
(che proprio nostrano non era, in quanto importato dal Nord America alla fine dell'800) 
ma ormai acclimatato e considerato autoctono. 
I proprietari dei laghetti di pesca sportiva hanno scoperto però che con il pesce gatto americano, Channel cat fish, che pesa almeno tre chili e non tre etti come il nostrano, per i pescatori c'era più soddisfazione e così l'hanno importato dagli Stati Uniti agli inizi degli anni '70. 
Qualche esondazione, qualche fuga attraverso 
i fossi di scolo, e l'americano è finito in Po, sfrattando il nostrano. Stessa storia per il siluro. 

Ai pescatori non sembrava vero catturare un pesce da 70 chili, per farsi poi la foto da mostrare come trofeo agli amici. Anche questo animale, capace di mangiare oltre agli altri pesci anche anatre e nutrie (le ho trovate io nella sua pancia) è diventato uno dei grandi predatori del fiume".

da: La Repubblica del 09 ottobre 2010 

venerdì 15 ottobre 2010

Musica per le orecchie, come cura della pesantezza della vita

I Violini di Santa Vittoria

Al concerto OSTERIA DEL FOJONCO  
di domenica 3 ottobre 2010 a Lentigione (RE), 
ho avuto il piacere di conoscere il maestro Orfeo Bossini, il gruppo "I Violini di Santa Vittoria", ma soprattutto ascoltare e apprezzare 
il ritmo di una musica di altri tempi.

I Violini di Santa Vittoria, anno riproposto 

il liscio mediopadano delle origini nella sua 
forma autentica, cioè il quintetto d'archi: 
tre violini (Orfeo Bossini, Davide Bizzarri 
e Roberto Mattioli), una viola (Luigi Andreoli
e il contrabbasso (Filippo Pedol), 
spaziando dai tipici valzer, mazurche, polke, 
ad alcuni tango e one step.

L'attività artistica de "I Violini di Santa Vittoria" può aiutare a riscoprire e rivalutare un genere spesso bistrattato:
"Oggi dici liscio e pensi subito a certi intrattenimenti un pò bizzarri o alle Feste dell'Unità, ma una volta 
era una cosa diversa", afferma 
il direttore del gruppo, Orfeo Bossini.

Il gruppo nasce nel 1999 grazie al coordinamento di
Sheherazade. E' un'avventura nuova per gran parte di loro: alcuni provengono da generi diversi, come la musica classica, ma con l'approdo al liscio, quasi inaspettatamente, scoprono 
un mondo appassionante. La loro attività rientra 
nel più ampio progetto Taca Dancer, collana discografica che punta al recupero storico 
della tradizione musicale emiliana all'interno 
del fenomeno della musica da ballo di coppia, di differenti tradizioni musicali, culturali, artistiche e sociali dell'Italia fra Ottocento e Novecento. 

Davide Bizzarri, 1° violino
Orfeo Bossini, 2° violino
Roberto Mattioli, 3° violino
Luigi Andreoli, viola
Riccardo Tesi
Claudio Carboni

Nel loro nuovo cd "Osteria del Fojonco" a cui hanno collaborato Riccardo Tesi e Claudio Carboni, all'anima filologica si accosta l'anima creativa, come emancipazione dalle origini del liscio e rinnovamento della tradizione. Il risultato è la proposta degli antichi brani del repertorio del liscio emiliano in una veste nuova,
più contemporanea, per dare visibilità ad una musica che nel corso
del tempo si è persa ed è stata sostituita dal ballo liscio popolare.
Recupero storico nel progetto del gruppo significa riallacciarsi proprio a quel contesto storico in cui è nato il liscio. Nella fine dell'Ottocento a Santa Vittoria di Reggio Emilia, il gradino più basso della piramide sociale è occupato dai braccianti, i proletari della terra, che suonano nelle pause dal lavoro nei campi, in ogni ricorrenza e con un unico scopo: costruire una vita migliore. Questa è anche la storia
di Arnaldo Bagnoli, uomo semplice e violinista virtuoso
di Santa Vittoria di Gualtieri (Reggio Emilia), morto nel 1965.
Dalla scoperta dei suoi brani musicali, che ha ispirato il gruppo,
sono nate molte composizioni.
In quelle note c'è la musica degli uomini semplici di allora, ci sono quei balli come cura della pesantezza della vita.
 
Sottolineandone la grande disponibilità, prima che me ne dimentichi, plaudo a Gianni Torelli autore delle spettacolari foto a corredo del post. www.giannitorelli.com


Per gli amici sul web: Il Tango del Fojonco, dedicato all'amico Giuseppe Pederiali, qui nella registrazione effettuata
al Teatro Comunale di Carpi


Buon ascolto!

giovedì 14 ottobre 2010

"Leggo, dunque sono"






















Parafrasando Cartesio sono tornati i B-Days
tante occasioni per valorizzare le biblioteche 
del territorio e il loro patrimonio. 
Dall'11 al 17 ottobre 2010
sei giorni di appuntamenti per scoprire 
i tanti modi di vivere i libri e le biblioteche. 

In particolare segnaliamo l'iniziativa INCONTRO CON L'AUTORE alla Biblioteca di Bagnolo in Piano “Centro Culturale Cà Rossa”.

Alle ore 11.00 di domenica 17 ottobre

Giuseppe Pederiali presenta i libri 

di Gabriele Franceschi conversando 

con l’autore di Fojonco, di Bissa Granda 

e di Galline di Borgo Emilio. 

 

" Gabriele Franceschi questi racconti li ha scritti per poterli raccontare ai suoi nipoti, con calma, a voce o attraverso la pagina, senza perdere il filo delle trame che sono complesse e suggestive, come lo erano le fole che i cantastorie di professione o gli improvvisati cantori contadini inventavano durante la civiltà di ieri, ovvero prima del'avvento della televisione. Di sicuro sono racconti destinati a piacere anche agli adulti, o almeno a quelli, i migliori, che sono ancora capaci di sognare con il sole e con la luna ..."

(Giuseppe Pederiali)


Biblioteca Comunale "Cà Rossa”
Via Repubblica, 14 Bagnolo in Piano (Reggio Emilia)
T. 0522 951948

Per visualizzare l'elenco completo
delle iniziative:
http://biblioteche.provincia.re.it/


P.S.  Imparate a tenere sempre sul davanzale della finestra di casa 
un generoso bicchiere di buon lambrusco.
Ritrovandolo vuoto, avrete la conferma del passaggio 
del Fojonco (rapace goloso di vino) anche dalle vostre parti.





lunedì 11 ottobre 2010

"La Bassa è un luogo dell’anima"


 




















Dalla fantasia del giornalista Donato Ungaro nasce, per i tipi della casa editrice Battei: "EGREGIO INGEGNER Giuseppe Bottazzi" appassionante racconto ambientato sulle rive 
del Po che rievoca, a cinquant’anni di distanza, 
le atmosfere dell’intramontabile saga guareschiana di Peppone e Don Camillo.

I protagonisti del divertente romanzo, sono 
i nipoti dei due eterni duellanti del Mondo Piccolo: il giovane ingegnere Giuseppe Bottazzi, che dal celebre nonno comunista eredita non solo 
una casa nella Bassa ma anche il nome 
e il cognome, e la missionaria laica Cesira, 
unica discendente del famoso parroco. 
Per un caso fortuito i due s’incontreranno e… 
sarà l’inizio d’una lunga serie 
d’avventure e peripezie che li porterà 
a comprendere i veri valori della vita. 


Il romanzo sarà presentato Sabato 
16 ottobre 2010, alle ore 17.00 
nella Biblioteca Comunale di Palazzo Frattini
Dialoga con l’Autore: Gabriele Maestri
Legge: Fiorello Tagliavini


“La storia si snoda in undici racconti, 
ma in futuro potrebbero anche diventare 
ventidue e poi trentatré… e via via finché 
non sarete stanchi di sentirle. 
Perché il fiume continuerà ancora, 
per chissà quanti secoli, a scorrere placido 
sotto la pancia di una barca, raccontando, 
a chi gli presta orecchio, storie un po’ vere 
e un po’ inventate, ma che lasciano sempre 
in pace con sé stessi. 
Perché la Bassa è un luogo dell’anima, 
ed è bello sapere che c’è”.
(Donato Ungaro)


Biblioteca Comunale di Palazzo Frattini

Piazza Giuseppe Garibaldi
Guastalla (RE)
Info: 0522 839755
biblioteca@comune.guastalla.re.it

L'evento si inserisce tra le iniziative: 


 

I giorni delle biblioteche













Parte oggi la terza edizione 
dei giorni delle Biblioteche

Fino a domenica 17 ottobre 
una festa con una programmazione 
su tutto il territorio provinciale di manifestazioni 
e spettacoli, per scoprire o ri-scoprire 
le Biblioteche in un’atmosfera diversa, 
per conoscerne i servizi, per esplorarne gli spazi, gli aspetti nascosti e per viverne le opportunità.


Per rendere ancora più conosciute, frequentate 
e amate le Biblioteche: un’occasione che offre 
a tutta la comunità, sia spazi che iniziative 
per bambini, ragazzi ed adulti; narrazioni, 
letture animate, presentazioni di libri, visite guidate, spettacoli teatrali, colazioni con ospiti 
e molto altro ancora...

venerdì 8 ottobre 2010

Repertorio di parole spesso del tutto perdute.























Appartiene al mio personale "bottino librario" attinto al recente Festivaletteratura di Mantova, il piccolo ma indispensabile "librino": VOCABOLARIETTO MANTOVANO-ITALIANO 
PER LE SCUOLE E PER IL POPOLO 
interessante riproduzione anastatica 
per i tipi delle Tre Lune Edizioni.

Oggi è difficile immaginarlo, ma nell'Ottocento 

i ragazzetti mantovani, figli di proletari analfabeti, che negli ultimi decenni del secolo erano chiamati a frequentare le pubbliche scuole, ignoravano quasi del tutto la lingua italiana, 
ne conoscevano soltanto poche parole, 
non ne intendevano che limitate espressioni. 
Ecco che si comprende l'utilità pratica dei vocabolari dialettali che, prima e dopo l'unità nazionale, fiorirono in ogni parte d'Italia.
(Dalla postfazione
di Giorgio Bernardi Perini)

Ettore Berni
, forte e consapevole figura 
di maestro e educatore, che profuse 
il suo impegno nella scuola con esiti apprezzati 
anche a livello nazionale, ricorda:   
"Più volte m'avvenne 
di non saper dire a' miei allievi 
il nome degli oggetti più comuni e usuali. Umiliato da tale ignoranza... andai man mano raccogliendo
le parole e le frasi principali 
del nostro dialetto, anzi quelle particolarmente che si adoperano 
nel comune parlare e che mi venivano giorno per giorno suggerite nella pratica della scuola".
 

Il VOCABOLARIETTO del Berni (pubblicato per 
la prima volta a Mantova nel 1882 per i tipi 
del Premiato Stabilimento Mondovì), dopo cento anni, da strumento propedeutico e didattico, 
si è trasformato in un vivace e curioso repertorio di parole, modi di dire, espressioni un tempo abusate e oggi quasi perdute, spesso del tutto perdute. L'umile compilazione si è mutata in un'attenta testimonianza di quanta ricchezza espressiva il dialetto abbia dimenticato lungo 
i pochi decenni trascorsi, di come la lingua mantovana sia venuta depauperandosi 
e avvilendosi. 
Di quanto questo prezioso vademecum della memoria 
sia indispensabile 
per non dimenticare.

Info: www.trelune.com

mercoledì 6 ottobre 2010

“Luzzara e Zavattini. Un legame lungo una vita”


8x10 di Andrea Mozzali. Courtesy of Briciole di Neve

Proseguirà fino al 6 gennaio 2011
la bella e interessante mostra 
“Luzzara e Zavattini. Un legame lungo una vita” che vede eccezionalmente esibita una parte della magnifica raccolta 
8x10 di Cesare Zavattini.
Opere tratte dalla storica Collezione Minima 

del Museo MAGI ‘900 di Pieve di Cento, 
che la conserva, ed esposte per la prima volta 
in provincia di Reggio Emilia.
Zavattini, noto ai più come scrittore, autore 

di testi letterari e saggistici, articoli di cronaca 
e soprattutto di notevoli soggetti e sceneggiature cinematografiche, ha dedicato gran parte della sua vita all’arte, sia come autore che come collezionista di dipinti. L’idea di collezionare dipinti otto per dieci centimetri venne a Zavattini nel 1941, allorchè ricevette il bozzetto 
(di quella misura) di un dipinto di Campigli. 
Un dono che costituì la “prima pietra” 
per la costruzione della Collezione Minima
Una raccolta unica per il ridottissimo formato scelto, che stimolò Zavattini ad inventare un collezionismo nuovo, di proporzioni insolitamente ridotte e che assunse presto i connotati della committenza vera e propria.
Una collezione che raccoglieva circa 2000 pezzi, traguardo economicamente impensabile se le opere fossero state di medio o grande formato, piccoli capolavori di tutti gli artisti allora più 

o meno famosi, conosciuti personalmente 
o contattati per lettera.


8x10 di Arnaldo Bartoli. Courtesy of Briciole di Neve


Museo Nazionale delle Arti Naïves
ex Convento degli Agostiniani
Via Villa Superiore, 32 
Luzzara (Reggio Emilia)

Aperture: 

Sabato, Domenica e festivi 
ore 10.00-12.30 / 14.30-19.00
Dal Martedì al Venerdì, solo su prenotazione 
Tel. 0522 977612 (centro culturale)
 
INGRESSO GRATUITO