La
passione per l'arte non ha misura e Cesare Zavattini l’ha
dimostrato con la sua collezione “eccezionale” per formato e
numero: circa millecinquecento quadri piccolissimi, solo otto
centimetri per dieci. Universalmente noto per la straordinaria
attività di scrittore e sceneggiatore del cinema neorealista,
Zavattini coltiva costantemente un’altrettanto entusiasta dedizione all’arte, alla pittura soprattutto di cui è sia autore che accanito collezionista. L’interesse per il pennello è una “folgorazione”, la scoperta di un “divertimento”, che lo porta a dipingere e a circondarsi per tutta la vita di quadri:
“... Che gioia profonda mi danno i quadri, se avessi soldi non farei altro che comprare quadri”.
Infatti in circa quarant’anni Zavattini ne raccoglie quasi
1500, in una collezione unica soprattutto per il formato
prescelto: 8 x 10 cm. Non potendo permettersi “quadri grandi
perché costavano troppo”, ripiega sui “piccoli” e si inventa il
collezionismo di “opere minime”.
La raccolta, iniziata nel 1941, trova spazio nella casa romana di via Sant’Angela Merici, le cui pareti in breve tempo si rivestono completamente di una tappezzeria di minuscole: nature morte, paesaggi, soggetti astratti, ritratti e soprattutto autoritratti.
“A tutti i pittori
ho chiesto l’autoritratto, così ho anche gli autoritratti di quasi
tutti i pittori italiani nelledimensioni suddette”.
Lo circondano per
anni i volti di: Fontana, Burri, Balla, De Chirico, Savinio, Capogrossi, Severini, Rosai, Casorati, Sironi, Mafai, Soffici, De Pisis, Campigli, Afro, Consagra, Depero, Guttuso, Sassu, Dorazio, Manzù, Leoncillo, Melotti, Marini, Schifano, Vedova, Rotella, Festa, Turcato, Munari, Pistoletto, Plessi, solo per citarne alcuni. Ogni dipinto appare opera singola e autonoma, esemplare raro nella produzione dell'autore, e allo stesso tempo parte di una serie, anch’essa unica nel suo genere. La rarità e preziosità della collezione Zavattini risiede soprattutto nell'essere realizzata interamente su commissione.
Purtroppo
nel 1979 Zavattini è costretto, per ragioni economiche, a
vendere questa “enciclopedia della pittura del Novecento”, che
verrà quindi smembrata e in parte dispersa. Nel 2008 un consistente
nucleo di ben 152 dipinti, t utti “autoritratti”, viene recuperato e
acquisito al patrimonio pubblico nazionale, come proprietà della
Pinacoteca di Brera. Conservati per anni in deposito e
recentemente sottoposti ad accurato restauro - e ripristino delle
cornici originali, perdute al momento
della vendita - gli splendidi Autoritratti minimi di Brera sono
presentati per la prima volta al pubblico in una mostra dedicata alla storia della collezione e ai rapporti fra Zavattini e il mondo dell’arte.
A tutti i pittori ho chiesto l’autoritratto.
Zavattini e i Maestri del ‘900
7 maggio / 8 settembre 2013
Orari: da martedì a domenica
dalle 8.30 alle 19.15 (la biglietteria chiude alle 18.40)
Ingresso: intero 10 €, ridotto 7 €
Il catalogo è pubblicato da Skira.