domenica 21 novembre 2010

L' indimenticabile serata Agrishow

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Lino “Ad Giubin”



















A Guastalla, in occasione della 555a Fiera di Santa Caterina il vivace gruppo di agricoltori locali, coordinati da Lino e Mauro Alberini, si è cimentato ieri sera nello spettacolo 
di arte varia: Agrishow Gran Varietà.
Una serata di festa, celebrativa dell'ingegno 

dell'uomo e del lavoro della terra. 

Allevatori, produttori agricoli e maestri norcini, insieme per la foto ricordo della serata.


















Sono stati assegnati riconoscimenti al lavoro 
di allevatori e produttori agricoli della Provincia, 
al loro impegno a sviluppare l’offerta del nostro territorio nel settore agroalimentare. 
Premiato anche un gruppo di maestri norcini "masadur", testimoni di un antico e prezioso lavoro purtroppo difficilmente tramandabile, 
che un tempo andavano nelle case a lavorare 
le carni del maiale per ricavarne salami e altre delizie gastronomiche.

Mattatore della serata, il conduttore  
Lino “Ad Giubin” che per il diciannovesimo anno ha intrattenuto lo straripante pubblico del Teatro Ruggeri con esilaranti gag in vernacolo.

Il gruppo dei MiaTralVia: Elia, Giovanni, Nicola, Fabio, Massimo.











Straordinaria la grande musica eseguita in modo originale dai MiaTratVia, un gruppo di cinque giovanissimi ragazzi di Pomponesco, con insoliti strumenti di "recupero"

Il gruppo di ragazzi e ragazze di Pieve di Guastalla















Canzoni di successo sono state magnificamente interpretate da un simpatico Gruppo 
di ragazzi e ragazze di Pieve 
di Guastalla.

Mauro Aimi e Damiano Scalabrini del Fnil Bus Theater
Gli immancabili quadri di vita paesana quest’anno sono stati proposti da due superlativi attori 
del Fnil Bus Theater di Praticello di Gattatico: Damiano Scalabrini e Mauro Aimi che, con le loro coinvolgenti performance hanno regalato risate a crepapelle.


















Il gran finale è stato animato dalla Compagnia Musical Project con famosi brani  tratti 
dai musical Sister Act e I Wish.

Il coro della Compagnia Musical Project

















Una serata piacevolmente piena di grandi sorprese, risate, divertimento per tutti e... l'appuntamento di Lino a ritrovarsi insieme 
per l'edizione 2011.

Lino intento a raccontare una piccante barzelletta



















Applausi!

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domenica 14 novembre 2010

Reperti di età romana a Pieve di Guastalla






















Riportiamo le considerazioni 
dello storico Daniele Daolio
nonchè Presidente 
dell'associazione L'Argine Maestro
su quanto sin qui emerso:


L’ultimo ritrovamento di laterizi di epoca romana a Guastalla è molto interessante sotto diversi aspetti. L’area dell’affioramento, compresa 
tra via Solarolo e via Pieve, è vitale per lo studio 
del delicato e localmente sconosciuto periodo 
di passaggio tra l’epoca romana e quella altomedievale e, tra l’altro, non è certo la sola 
ad essere indicabile come ad alta potenzialità 
dal punto di vista archeologico.
Infatti proprio su quel sito ho individuato, 
come pubblicato sul volume  Antiche terre 
del fiume Po, l’esistenza di un paleoalveo 
del Po, quindi un ramo antico del fiume. 
La datazione di questo alveo è complessa 
e mi aspetto proprio dai ritrovamenti elementi utili per questo fine.
La presenza di quel corso d’acqua potrebbe essere stato il motivo dell’esistenza di quella che sembra essere un’abitazione oppure potrebbe averne decretato la fine inondandola, coprendola di limo e salvando così il materiale fittile dai prelievi 
e riutilizzi di epoche successive.
In mancanza di altri dati non è possibile trarre alcuna conclusione.

A brevissima distanza dal luogo in cui si sta scavando, circa 100 metri o poco più, correva 
la via romana che collegava Regium Lepidi  
con Mantua e che sfruttava 
un attraversamento del Po obbligato coincidente proprio con l’area tra via Solarolo e via Pieve. Siamo quindi su un importante innesto tra la viabilità stradale e quella fluviale dell’antichità.
Difficile poterlo intuire oggi senza sondare 
il sottosuolo, ma si tratta di un luogo che, in un determinato periodo storico, vide svolgersi sui suoi terreni, sulle sue acque da secoli scomparse 
e sugli insediamenti una serie di attività 
che rappresentarono un momento importante 
per l’economia della zona e per il suo sviluppo. Possiamo dire che proprio in questo angolo 
di terra si videro i segni della fine dell’impero romano e l’inizio di quella che sarà la vita della comunità guastallese al tempo dei Longobardi, 
dei Franchi e, molto dopo, 
della stessa Matilde di Canossa.

A Guastalla i reperti di epoca romana si trovano generalmente attorno ai tre metri circa 
di profondità. Solo raramente ci possono essere escavazioni fino a tale livello nel sottosuolo: 
per questo i ritrovamenti sono rari. 
Uno scavo del genere ha messo in luce la presenza di un insediamento di cui non abbiamo ancora elementi per giudicarne ampiezza 
e caratteristiche ma che, collocato nel contesto 
dei ritrovamenti già avvenuti nell’ambito comunale e in quello degli studi che ho compiuto, conferma senza dubbio alcuno la capillarità 
della presenza romana su terre che fino a pochi 
anni fa si ritenevano non abitabili perché 
coperte da paludi. Il ritrovamento appena avvenuto è l’ennesima conferma che quell’assunto rappresenta un falso storico.


giovedì 11 novembre 2010

La CRIPTA della CATTEDRALE riapre al CULTO

Mosaico dell’epoca romana rinvenuto durante gli scavi in Cripta. Particolare
(foto Carlo Vannini)
















Dopo più di tre anni di lavori e a due anni dall’inaugurazione della Cattedrale di Santa Maria Assunta, interamente messa a nuovo 
riapre i battenti la cripta dedicata ai santi  
Crisanto e Daria, due giovani sposi martirizzati 
a Roma nel III secolo.

Presentazione dei restauri 
e visita guidata alla Cripta
SABATO 13 NOVEMBRE 2010, ore 10.00
Cattedrale di S. Maria Assunta
Piazza Prampolini

Reggio Emilia

Da lunedì 15 a sabato 20 novembre la Cripta 

sarà a disposizione dei cittadini e dei fedeli 
che vorranno scoprirne i tesori grazie alle visite guidate in programma tutti i giorni, 
alle ore 11.15 e ore 16.00

Solenne appuntamento anche quello di venerdì 19 novembre, quando alle 18.00 nel coro della Cattedrale si svolgerà la riconsegna al vescovo 

dei corpi reliquiari dei santi Crisanto e Daria 
da parte della commissione scientifica 
che ne ha curato nei mesi scorsi la ricognizione. 
Così, dopo una breve presentazione 
del risultato delle indagini, le reliquie dei santi saranno collocate per la solenne Ostensione, che proseguirà in Duomo fino a lunedì 29 novembre.

Mercoledì 1 dicembre, nel giorno della memoria liturgica della loro traslazione, alle ore 9.00 le reliquie dei santi Crisanto e Daria saranno riposte nell’urna marmorea sotto la mensa dell’altare della Cripta, dove riposeranno per i prossimi secoli. L’esposizione delle reliquie è un evento eccezionale per Reggio Emilia, l’ultima ostensione risale infatti al 1522. 


INFO: Diocesi di Reggio Emilia-Guastalla
Ufficio Beni Culturali
Tel. 0522 432654 (ore 9.00-12.00)

giovedì 4 novembre 2010

Tesori Reggiani


I riflettori su uno sconosciuto "tesoro" reggiano: il rarissimo Liber Figurarum di Gioacchino da Fiore, le cui immagini ispirarono anche Dante Alighieri


Il codice membranaceo della Biblioteca Diocesana esposto nel Museo Diocesano 
di Reggio Emilia è costituito da 19 illustrazioni 
a piena pagina accompagnate da didascalie illustrative e brani che riassumono passi di opere di Gioachino da Fiore (1130 – 1202). 

Questi, nato a Celico, presso Cosenza, dopo 
il 1187 si ritirò sulla Sila. Qui costruì l’eremo 
di S. Giovani in Fiore, dando vita all’Ordine detto Florense, approvato nel 1196 da Celestino III.
 

Molti i seguaci dell’abate calabrese, che influenzò particolarmente i francescani Gerardo di Borgo San Donnino e Giovanni da Parma, esercitando enorme importanza su tutta la spiritualità medievale fino al Savonarola e Lutero.

Nelle immagini del Liber è perfettamente illustrato il complesso e originale pensiero profetico dell’abate florense, basato sulla teologia trinitaria della storia e sulla esegesi concordistica della Bibbia.
 

L’opera ci rimane oggi in tre esemplari 
ben conservati: il codice di Oxford, il codice 
di Dresda e il codice di Reggio Emilia e rappresenta una sorta di sommario dei principali temi del frate calabrese emersi nella labirintica esposizione delle sue opere. Se la paternità dell’opera è un tema ancora discusso, il testo 
è certamente da considerare “gioachimita”, seppure frutto di una elaborazione 
dei collaboratori di Gioacchino.
 

Le miniature del codice reggiano evidenziano rapporti con affreschi italo-greci di area calabrese. La stessa scrittura cancelleresca utilizzata nelle didascalie è simile a quella utilizzata in documenti cosentini fino al 1224, consentendo una dotazione dell’opera entro 
la metà del XIII secolo.


Domenica 7 novembre 2010
Ore 16.30 Sala delle Conferenze
Museo Diocesano Via Vittorio Veneto, 6 
Reggio Emilia


PENSARE PER FIGURE
Gioacchino da Fiore e il Liber Figurarum di Reggio Emilia

Lezione di Roberto Rusconi
Ordinario di Storia del Cristianesimo Università Roma 3


Info: 0522 402210 

martedì 2 novembre 2010

Novembre: la piena "morbida"










L'ondata di maltempo che ha investito anche 
la provincia di Reggio Emilia nel fine settimana, 
fa scattare lo stato di preallarme per l'arrivo della piena del Po, che si prevede arriverà a un valore di 5.50 metri sullo zero idrometrico ma che 
al momento non desta eccessive preoccupazioni.

Sono previsti problemi "solo" per gli attracchi 

e le strutture direttamente a contatto col fiume.
 

La significativa immagine di Fausto Franzosi,  
scattata questa mattina a Guastalla
documenta la situazione alla confluenza 
del torrente Crostolo nel fiume Po.

lunedì 1 novembre 2010

















Ha aperto sabato 30 ottobre 2010 a Palazzo Pitti di Firenze, un’eccezionale retrospettiva sull’opera di Antonio Ligabue.

RUGGITO. Antonio Ligabue: la lotta per la vita 
presenta 80 opere del grande maestro, a due anni di distanza dalla mostra a Palazzo Reale di Milano.

...la rassegna coglie uno degli aspetti più intimi e importanti dell’opera di Ligabue, e lo annuncia in modo straordinario 
con una sola parola,"RUGGITO", il suo ruggito... 
e quello dell’animale ritratto. Un lungo grido riportato da tela 
a tela e che sta a significare l’asprezza del mondo.
Per dipingere, e dipingersi,
Ligabue ha bisogno di urlare 

verso lo specchio, verso sé stesso: il quadro che ne deriva 
è uno scatenamento di suoni gutturali e taglienti, 
scomposti quel tanto come le bufere nevose che affrontava 
sulle rive invernali del Po o come, semplicemente, la sua stessa vita.
Di questo grande artista espressionista si è detto tanto e tanto se ne dirà, come succede per tutti i grandi artisti che vengono interpretati e reinterpretati con i tempi e hanno sempre molto da dire...


















Organizzata dal Centro Studi & Archivio Antonio Ligabue di Parma, la mostra sarà visitabile 
fino al 31 gennaio 2011

Il biglietto di ingresso consente di visitare anche la Galleria d’arte moderna e la Galleria Palatina, dove è stata prorogata fino al 9 gennaio la mostra Caravaggio e caravaggeschi a Firenze

INGRESSO
Biglietto intero € 12.00 
Biglietto ridotto € 6,00 
per i cittadini dell’Unione Europea tra i 18 e i 25 anni.
Biglietto gratuito 
per i cittadini dell’Unione Europea sotto i 18 e sopra i 65 anni. 

Il biglietto di ingresso permette la visita alla mostra Ligabue, 

alla Galleria d’arte moderna e alla Galleria Palatina con la mostra Cavaraggio e i caravaggeschi a Firenze.

INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI
Firenze Musei tel. 055 294883
www.polomusealefiorentino.firenze.it