martedì 25 gennaio 2011

7 febbraio 1693























Il 7 febbraio 1693 si considera a Guastalla 
come data d'inizio del manifestarsi dei poteri taumaturgici dell'immagine della Madonna 
della Porta, e si commemora con la festa 
del "Primo Miracolo".

Da qualche giorno, hanno fatto la loro comparsa in città, gli "Avvisi Sacri" predisposti per ricordarci l'imminente appuntamento.


Campeggia sui comunicati, la grande immagine di un EX VOTO con una bellissima immagine del Po.



... è uno dei quattro EX VOTO che hanno per tema lo scampato pericolo dalle insidie delle acque, tutti attribuibili alla fine del sec. XVII. 
La più interessante di queste è la tavola che documenta la vita piena di pericoli dei pescatori che svolgevano sul Po la loro attività. 
Arduo anche qui decifrare esattamente la scena: si intravedono tre barche, di cui una con a bordo quattro uomini, sembra trascinare qualcosa, 
forse un burchio, cioè una barca-vivaio di pesci, 
mentre le condizioni atmosferiche appaiono cupe 
e minacciose (Fig. 12 e cfr. App. n. 8). Ci piace pensare che si tratti dello stesso caso registrato nel libro dei miracoli alla data 11 marzo 1693:

Adi 11 marzo 1693

Giacomo Gratioli dalla Pieve di Guastalla 

con altri suoi compagni pescatori, conducendo da Ostia su per il Po a Guastalla un burchio di pesce, di pesi num.o 600 corse pericolo di lasciarvi la vita assieme con gli altri, per le minacce de venti impetuosi, che alzavano l'onde al cielo, 
e sbattevano la nave, dove erano dentro, 
et il burchio suddetto, quà e là; per il che invovato da essi il Nome Santissimo della B. V. della Porta, et implorato l'aiuto et l'assistenza sua, furono miracolosamente liberati. Di più altra gratia ricevette il suddetto Gratiolo, e compagni, mentre restato il burchio suddetto sopra d'un isola cacciato accidentalmente dall'impeto de venti sopradetti, et calate l'sacque nella notte seguente, restò in secco senz'acqua per spazio 
di 24 ore, al che non poterono essi pescatori nel giorno accorrere e rimediarvi, per non incorrere novi pericoli de sopradetti venti, che seguivano 
a soffiare, siche morir doveva il pesce certamente, e lo credetero non solo morto, 
anzi fetido, stando di mala voglia, con pensare 
dover essere questa disgrazia l'ultima lor rovina, 
per il gravissimo danno, che ne aspettavano sicuramente, onde novamente implorata l'assistenza di M. V. et il suo gran patrocinio, trovarono 400 pesi di pesce vivo, e altri 200 morto, qual altrimenti non era fetido; anzi 
ne ricavarono dall'un e dall'altro buon utile, 
et guadagno. Per ambe le sudette gratie 
il sopradetto Gratiolo con i compagni venne 
a fare i suoi doveri davanti l'Imagine miracolosa 
di M. V., et fece dipingere anco la tavoletta*. ...


*ABVP, Nota fedele delli Miracoli, e Gratie operate per intercessione della Gran Madre d'Iddio, Vergine Maria nel Corpo di Guardia 
della Porta S. Fran.co di questa Città di Guastalla, descritti da 
Don Ftancesco Innocenzo Resta Sacerdote e Cancelliere eletto.
cit., c. 15v, 16r (11 marzo 1693)

Da: Il Santuario della Madonna della Porta 
a Guastalla (1693-1747)
Tesi di laurea in Storia moderna
Presentata da Marcella Scaravelli



lunedì 3 gennaio 2011

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