sabato 29 maggio 2010

Dalla Natura al Cibo



















Presentata, alla Libreria del Corso, la nuova iniziativa editoriale dell'associazione Guastalla Ambiente.

Formaggio e miele, il primo volume della collana dalla Natura al Cibo, attraverso gli interventi di autori come: Giuliano Bagnoli, Luigi Pacchiarini, William Castagnetti, Cristiano Pigozzi
e Gabriele Rossi, argomenta al lettore curioso la miriade
di informazioni connesse alle origini di elementi primordiali
e alla sapienza dell'uomo che successivamente li trasforma
in due impareggiabili doni che a pieno titolo
possiamo considerare: i tesori più antichi
della terra emiliana
.

... Le consuetudini alimentari del passato rappresentano l'identità culturale della gente:
il lavoro nei campi, nelle stalle e nelle case,
porta a realizzare prodotti che sono
la combinazione di ingredienti, esperienze
e tradizioni.
Il cibo è recupero di profumi,
di sapori dell'infanzia, di affetti,
di amicizia, di convivenza...


Per ulteriori informazioni: guastalla.ambiente@libero.it

martedì 25 maggio 2010

La Repubblica a Palazzo














A Guastalla riapre al pubblico
il Museo di Palazzo Ducale.

Fino a domenica 18 luglio si potrà accedere
all’antica residenza dei Gonzaga,
costruita e trasformata nel corso di cinque secoli di storia.

L’occasione di incontro offrirà anche la possibilità di visitare
le ultime sale restaurate e finalmente restituite alla città: l’Appartamento dei Pomi Granati (appartamento di Ferrante III) e la Sala della Musica della famiglia Gonzaga.

La prestigiosa sede del Museo che parla di arte, storia, cultura di Guastalla e delle terre del Po,
rimarrà aperta al sabato, domenica e festivi dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 18.30 con ingresso gratuito.

Un calendario di cinque eventi culturali animeranno da giugno a luglio, secondo il programma predisposto dall'Assessorato alle Culture e identità della Città,
il pomeriggio della domenica

e/o dei giorni festivi.














Si inizia con mercoledì 2 giugno
alle 17.30 con l'appuntamento dal titolo:
“La Repubblica a Palazzo. Poeti letterati e filosofi nell’Italia del Risorgimento”
Previste letture da Leopardi, Manzoni, Foscolo, Cattaneo
interpretate da Fiorello Tagliavini e Luca Menozzi
con l'accompagnamento al pianoforte di Milo Martani.

INFO: Ufficio Cultura 0522.839757

lunedì 24 maggio 2010

“IMMAGINI DEL GUSTO”














Nell’ambito di Fotografia Europea 2010, a Guastalla, due mostre in corso
per il CIRCOLO FOTOGRAFICO MALDOTTI


















Gli scatti fotografici di Andrea Artoni,
Piero Barbieri
, Paolo Bertazzoni, Lino De Marinis,
Rita Ferretti
, Fausto Franzosi, Giorgio Pelli,
Gianpaolo Rovesti
, sono magistrali interpretazioni
in bianco e nero
che indagano e affrontano
il tema del
gusto da diverse ottiche.
Nei fotogrammi: un bambino mentre mangia, un gruppo di persone a tavola, lo zoom sugli ingredienti di un piatto, le fasi di lavorazione
di un alimento… gli aspetti elementari,
la sua composizione, la presentazione,
l’uso e le forme conviviali.


Una suggestiva esperienza di piacevole
sollecitazione visiva ed esaltazione del gusto.


IMPERDIBILE !














Sedi espositive e orari:

7 maggio / 13 giugno 2010
Peperosso Bar Pasticceria
Via Gonzaga 18/A Guastalla (RE)

Tutti i giorni, escluso lunedì, dalle 07.00 alle 21.00

INGRESSO LIBERO
Info: tel. 0522 835109


23 maggio / 6 giugno 2010
San Francesco Sala Espositiva
Via Passerini Guastalla (RE)

Mercoledì 9.30 - 12.30
Sabato e Domenica 9.30 - 12.30 / 16.30 18.30


INGRESSO LIBERO
Info: tel. 0522.839757

sabato 22 maggio 2010

Le notti del salame















Il 22 e 23 maggio 2010, nel centro storico
di Campagnola Emilia (Reggio Emilia),
l'Associazione il Cicciolo d'Oro
organizza la IX Edizione della Gara tra norcini
per l'assegnazione del premio

“Miglior Salame dell'anno”
.
Faranno da piacevole e "appetitoso contorno" alla manifestazione: musica, intrattenimenti, la disfida a colpi di mattarello per il "Palio della sfoglia", pranzo e cena in piazza con pizza (cotta con forno a legna), tortelli verdi fatti a mano, guanciale con polenta
e spalla cotta
, rigorosamente
cucinati come una volta
.


Tra tutti i partecipanti a pranzo e/o cena, sarà estratto un soggiorno per una settimana in Sardegna!

Ulteriori informazioni e programma completo al link
http://www.ilcicciolodoro.com/programma.html

giovedì 20 maggio 2010

La magìa della bottega di Mario Daolio















Itinerario artistico alla scoperta
di
un creativo luogo d'incontro

A ottant’anni il rifugio di Mario Daolio continua ad essere la sua bottega: prima in via IV Novembre, poi s’è spostato non molto in là, in via Verdi, di fronte al Teatro.
Una zona franca per gli artisti della Bassa
.
E a Guastalla «rivive» un po’ di Roma.
Infatti per tutti, dagli anni Sessanta, quel luogo è
la
piccola Margutta.














«
Fu il critico d’arte Nevio Iori a battezzarla così.
Ci si ritrovava in tanti nella mia bottega durante
la settimana. Si parlava di prospettiva e colore,
dovevamo imparare, pittori che studiavano con me. In bottega ho lavorato come verniciatore di mobili
e poi come corniciaio. Spontaneamente, arrivò l’idea delle collettive: di domenica e in occasione delle due fiere di Guastalla. Mostre grandi o piccole, a seconda del posto che c’era, andarono avanti per anni...
»
Grassetto
Ma chi espose alla Piccola Margutta?

«Gli amici con cui dividevo la passione per la pittura: Mario e Vittorio Colombo, Marino Mazzoni, Umberto Mora, Eo Pasqualini. Credo che tutto iniziò grazie a don Ambrogio Morani: mi convinse ad organizzare una mostra benefica
per il Madaga
scar. Ricordo la personale, nel 1963, di Pietro Ghizzardi. Mi piaceva la sua semplicità, una volta in pieno inverno e con la neve che scendeva arrivò in bottega con le scarpe bucate: gliele legai con degli stracci».

Ci furono contatti con Antonio Ligabue?

«Era un grande della pittura, a cui piaceva però stare da solo.
Mi diede un piccolo disegno raffigurante un animale.
Volevo vederlo all’opera e ci riuscii all’osteria Croce Bianca: stava dipingendo una tigre che, prima tratteggiò nel corpo, per poi completarla con il pennello
».















E lei quando scoprì la vena artistica?


«
In Francia, dove emigrai nel 1949 perché a Guastalla non si trovava lavoro. In famiglia c’era bisogno e avevo cominciato molto presto a lavorare, già a sette anni, imparando il mestiere di verniciatore di mobili. Andavo a scuola, ma fare i compiti era un problema, visto che lavoravo sino alle otto e mezza di sera...
Una vita dura. Comunque a 19 anni me ne andai in Francia e lì un giorno, dovendo verniciare la camera da letto di una bravissima pittrice, feci l’incontro giusto, perché quell’artista che si chiamava Denise m’incoraggiò, insegnandomi l’uso dei colori. E ho continuato su quella strada: studiavo libri francesi di pittura, dipingev
o nature morte e paesaggi. Ho studiato la prospettiva, l’anatomia.
Il professor Sergio Negri è convinto che sarei diventato un gran pittore se avessi fatto l’Accademia. Se fossi nato in una famiglia
benestante, chissà!».


















Alla fine degli anni ’50 tornò definitivamente
a Guastalla. Un ritorno all’ambiente fluviale sempre amato, che iniziò però a vedere con l’occhio del pittore.
In tanti la ricordano in motorino, con il cavalletto dietro le spalle, che puntava verso il Po...


«Ho sempre cercato, ogni giorno, di ritagliarmi due ore tutte per me, per rilassarmi e dipingere dal vero, per poi rientrare in bottega. Disegnare i salici era la mia passione e mi piaceva stare nei boschi, sentire la neve cadere sulle foglie o vedere la lepre che, furtiva,
ti passa accanto. Due ore con pastelli e gessetti in mano,
per ritrarre barche immerse nella nebbia, casolari, bugni.
Ci sono dei momenti in cui, all’improvviso, il paesaggio
lo individui chiaramente e senti il desiderio di ritrarlo
».

Lei parla spesso al passato, perché?


«Otto anni fa ho avuto un serio incidente in motorino
e le conseguenze mi stanno frenando molto nella pittura.
A stare in piedi mi stanco. Una vera disdetta, ero già in pensione
e volevo dedicarmi ancor di più all’arte, invece...
Non vado più in motorino, non vado più da nessuna parte.
Ma non è solo quello, l’ambiente del Po è cambiato troppo,
difficile trovare gli angoli selvaggi che mi sono sempre piaciuti.
Sarò un inguaribile nostalgico, ma i paesaggi tipici adesso non ci sono più
».

Un’altra sua grande passione: i ritratti.
Di gente semplice, spesso personaggi caratteristici di una Guastalla che non c’è più.
Persone che frequentavano la sua bottega...


«Già, i bevitori del Po (ride).
Pensi che una volta Arnaldo Bartoli mi disse:
“Quando non avrai più questi soggetti non dipingerai più”
.
Aveva ragione, mi mancano molto i vari Finòn, Piròl, Mignen, la Berenice, perennemente squattrinati.
Nel ritratto mi piace cogliere l’espressione della persona,
le caratteristiche. Li faccio con tutte le tecniche, con quello
che mi viene in mano. Per esempio mescolo, in una tazza o in un portacicche, la cenere di sigaretta con il lambrusco e poi
con le dita eseguo il ritratto: m’è accaduto tante volte, nelle osterie che incrociavo nei miei giri lungo gli argini del fiume
».

Le immagini di Madonne e Santi
non mancano nella sua bottega:
da dove nasce questa profonda religiosità?


«Pensi che ero comunista, ma mai ateo, con quel cacciatore
di anime di don Ambrogio ho sempre parlato a lungo.
E poi nella vita c’è sempre una svolta
e la religione mi ha aiutato tanto.
Sono più sicuro
, anche nella pittura, da quando ho la fede. Ascolto tutti i giorni Radio Maria, vado a messa, prego molto, ho vissuto in una chiesa di Parma dei momenti forti, mistici, miracolosi
».

Un pittore credente che non ha mai amato apparire: perché?

«Ho partecipato ad alcune mostre, ma non sono mai stato
attento alle pubbliche relazioni, mi piace solo esprimermi.
Ho fatto quello che mi sentivo, stare con
gli amici, nella piccola Margutta,
il periodo più bello...
»

Tiziano Soresina

da: Gazzetta di Reggio — 02 aprile 2010 —


FOTO © Ermes Lasagna

lunedì 17 maggio 2010

16 Maggio, inaugurato a Guastalla il Giardino dell'Hospice.















Il vecchio filare di aceri, che un tempo tra un campo e l'altro sorreggeva tralci di "vite maritata", rappresenta la memoria
su cui si fonda la vita e la storia delle persone e costituisce
la linea generatrice de Il Giardino dell'Hospice.
Un filare che ieri era parte dei campi e oggi caratterizza l'intervento della struttura ospedaliera tentando di negare il luogo comune
che la velocità delle attuali trasformazioni è direttamente proporzionale all'oblio.

Un giardino da vivere come prolungamento esterno degli spazi della quotidianità, luogo di incontro affinchè tutti possano trarne vantaggio.

Un giardino per quanti hanno ancora la capacità di percepire
il mondo attraverso i sensi
, e per chi, a causa della frenesia
che sempre più ci accompagna, ha perso questa sensibilità
e la vuole ritrovare.
Un giardino dove riscoprire una dimensione ed un rapporto
con la natura a propria misura, nell'osservazione delle
piccole cose, nella comprensione del passaggio delle stagioni
attraverso il mutare delle stesse piante.

Il Giardino dell'Hospice
è un ambiente protetto
, confortevole, bello e rassicurante,
(dove sentirsi a casa e nella libertà di ricevere visite)
la cui realizzazione è stata resa possibile grazie alla generosità
del Club "Arceri dell'Ortica" di Novellara (RE)
che ha sostenuto una quota importante dei costi.

Alberi da ascoltare, piante da respirare e accarezzare per rimettere il nostro orologio biologico in sintonia con le stagioni...

Questo è quanto è stato inaugurato ieri mattina a Guastalla,
e animato dall'eccezionale presenza della Nazionale Italiana Olimpiadi di PECHINO 2008.

sabato 15 maggio 2010

GUASTALLA: Concerto in Duomo



















Nell'ambito dell' VIII edizione
di Musica Intorno al Fiume
e in occasione del compleanno di
S.E. Mons. Adriano Caprioli
Vescovo della diocesi di Reggio Emilia - Guastalla

Domenica 16 maggio, ore 21.00
a Guastalla: Concerto in Duomo

Orch. Ducale “Ferrante Gonzaga” Guastalla
Corale “Pietro Pomponazzo” Mantova

Antonella Antonioli, soprano
Alessandra Perbellini, contralto
Angelo Goffredi, tenore
Alexander Nuralev, basso
Angela Paletta, oboe
Roberto Fabiano, direttore


Programma:

Benedetto Marcello
Concerto per oboe e Orchestra in do minore

Antonio Vivaldi
Introduzione al Gloria:
aria Jubilate, o amoeni chori (RV 639)
GLORIA RV 588 per soli coro ed orchestra

venerdì 14 maggio 2010

TESORO DI GOLENA...












...è la Festa di Primavera, prima di una serie di iniziative, volta a valorizzare il complesso ecositema golenare, che nasconde fragili tesori...
tutti da scoprire.


Escursione oltre l'argine maestro
per riscoprire i luoghi
dove si incontrano la terra, l'acqua,
il cielo e l'uomo.


La golena di Gualtieri offre, a chi ha voglia
di conoscerla, momenti importanti dal punto di vita naturalistico
in tutte le stagioni dell'anno.
Il territorio racchiuso tra l'argine maestro e l'alveo del Po
è profondamente complesso e diversificato sia per ciò che riguarda
gli aspetti naturalistici che quelli antropologici: storia e natura
si intrecciano in un equilibrio molto delicato e singolare.
Coltivazioni agricole, case coloniche, l'area di riequilibrio ecologico (ARE) de "I Caldarein", i pioppeti interrotti da macchie costituite da essenze autoctone, i laghi formati in cave abbandonate, bugni e lanche caratterizzano tutto il territorio, rendendolo poeticamente unico.

Collegando l'arginello consortile con una rete di carraie e sentieri già presenti e parte di Viale Po, nel 2007, è stata realizzata una pista ciclabile, che unendo Guastalla a Boretto permette di raggiungere, ammirarne la bellezza e comprendere l'importanza della golena di Gualtieri.

L'iniziativa (già prevista per il 16 maggio) a causa dell'onda di piena del "Grande Fiume"
è stata riprogrammata per
domenica 30 maggio

Ritrovo: alle ore 9.30 tutti in bicicletta al parcheggio "Belusel" lungo Viale Po a Gualtieri (RE)

Info: Comune di Gualtieri 0522 221 896
Circolo il Livello 348 8207991
Il programma completo al link: http://tesorodigolena.blogspot.com/

martedì 11 maggio 2010

Nei luoghi segreti del territorio...


















...il sistema di bonifica dell’Emilia Romagna.


Per la decima edizione della Settimana della Bonifica (8/16 maggio) riaprono
in Emilia-Romagna le "cattedrali dell’acqua".
Quaranta impianti aperti: dighe, opere idrauliche, opere irrigue, invasi collinari, casse di espansione, per permettere a cittadini e scolaresche di toccare con mano un sistema tra i più efficienti e organizzati del Paese che nella scorsa stagione ha distribuito oltre 1 miliardo di metri cubi d’acqua per usi agricoli ma anche civili e industriali.
Un sistema che, puntando sull’innovazione e sull’uso razionale della risorsa, ogni anno riesce a risparmiare milioni di metri cubi di acqua.
Ma anche un sistema che tutela il territorio da alluvioni ed esondazioni grazie ad una rete capillare di canali e impianti idrovori di sollevamento. Dopo la legge regionale di riordino che ha dimezzato il numero dei Consorzi, il sistema punta adesso a sempre più elevati livelli di efficienza ed efficacia degli interventi.

Fra le strutture più spettacolari che apriranno
i battenti sul Po ci sono gli impianti del Palantone
a Salvatonica di Bondeno (dove il Canale Emiliano Romagnolo
prende origine), le Pilastresi a Stellata
di Bondeno, Boretto nel Reggiano.
La Renana aprirà lo storico impianto di Saiarino. Nell’area del Delta apriranno, a cura dei Consorzi ferraresi, gli impianti Sammartina, Codigoro, Marozzo, Bando e Valle Lepri. Sarà possibile visitare anche le due dighe del Piacentino: Molato e Mignano.


Vasta la scelta di itinerari a contatto con la natura, casse di espansione e zone umide da visitare: dalla cassa di Alfonsine nel Ravennate a quella del Dosolo nel Bolognese a quella del Cavo Tresinaro a Rio Saliceto (Re). A Cesena lungo la centuriazione cesenate passeggiate notturne “tra papaveri e lucciole” seguendo il tracciato del canale Emiliano Romagnolo.
Tantissime poi le iniziative artistico-culturali e di carattere ludico-sportivo: biciclettate, corse campestri, gare di pesca sportiva, escursioni cicloturistiche…

Info: direzione@emiliacentrale.it
Tel. 0522 443251
www.emiliacentrale.it