lunedì 12 novembre 2012

Il mondo di Alfredo Gianolio


















VITA DA ARTISTA
Un film documentario di Nicola Nannavecchia

Un road-movie, un viaggio nel mondo dell’arte e della cultura emiliana dal dopoguerra ad oggi, 
tra le province di Reggio Emilia, Parma e Bologna.  

Alfredo Gianolio (classe 1927) - avvocato, scrittore, giornalista, maestro di delicata ironia nonché amico e collaboratore di Cesare Zavattini e di tanti artisti - ci guida alla scoperta del territorio e della gente attraverso racconti, 
opere e movimenti artistici nati in questa terra.

Dal Po di Ligabue alla collina di Silvio D’Arzo, dalle osterie del Po dei pittori naifs ai luoghi contemporanei dell’arte e della cultura. 
In decine di incontri e conversazioni con artisti 
e personaggi carichi di fascino, il racconto autobiografico di Gianolio attraversa oltre sessant’anni dell’ultimo secolo, 
tra amarcord e analisi critica. 
E porta alla luce preziosi repertori d’archivio 
in una speciale storia dell’arte.


Guastalla Teatro Ruggero Ruggeri
Venerdì 16 Novembre 2012 ore 21.00

Info 0522 83892


 

domenica 11 novembre 2012

Turismo fluviale per vivere il fiume... ci resta il sapore della memoria.


















Anche questa immagine appartiene al percorso iconografico che costituisce la mostra Il fiume tra arte e memoria (leggi post precedente) 
per descrivere il fiume Po e rappresentare 
il suo straordinario territorio.


... La navigazione sul fiume a scopi turistici ha avuto un periodo di grande sviluppo negli anni novanta, ma poi la rete di percorsi si è ridotta notevolmente a causa della eccessiva incostanza della portata idrica, il Po ha assunto quasi 
un carattere torrentizio che impedisce ai tour operator una regolare programmazione, 
resta ora il turismo estemporaneo legato alle navi, mentre il turismo da diporto si è implementato, come pure quello della pesca sportiva praticata da stranieri provenienti dall’Europa dell’Est. 

L’ambizione dei grandi porti con valore produttivo, aree commerciali, infrastrutture create per una viabilità sostenibile, è risultata fallimentare. Costruzioni attualmente 
non utilizzate, vuote di  quel significato 
che dovevano avere, sono per ora, solo desolati 
e malinconici opifici. 

Ben frequentati, invece, risultano nella stagione estiva gli attracchi fluviali sia per i fruitori locali che per i diportisti che percorrono la via d’acqua dal delta a Cremona e oltre.   

Le estati al “Lido” non sono cambiate, dall’Orchestra “Zanardo” che si esibiva allo “Chalet” o ai musicisti improvvisati nei pioppeti 
o sulla spiaggia con folle danzanti molto folkloristiche, agli happy hours negli attuali locali con DJ e musiche amplificate fino a notte tarda con  bevande dal suono esterofilo. 
 
I sapori della tavola del Po sono in parte cambiati, si sono persi il pescegatto, e i pesciolini fritti, sono rimasti i salumi e il gnocco fritto,  
il lambrusco è in parte sostituito dalla birra, ma la vita sul fiume rimane vivace e resta una grande attrazione per quelle rive e quelle acque.

Quello che manca è la possibilità di bagnarsi, nuotare lasciarsi trascinare dalla corrente, pescare immergendosi o sfidarsi nelle attraversate. Le fotografie raccontano 
di competizioni, di tuffi, di acque limpide, 
di spiagge frequentate, ci resta il sapore della memoria auspicando un ritorno al rispetto 
per l’ambiente visto come risorsa e come bene comune. ...


Il fiume tra arte e memoria

PALAZZO FRACASSI
Corso Garibaldi, 33
Guastalla (RE)


Aperture:
mercoledì, sabato, domenica e festivi
10.00 -12.30 / 15.30 -18.30


INFO 0522 838923



sabato 10 novembre 2012

IL FIUME TRA ARTE E MEMORIA: La pesca dello storione
























A Guastalla prosegue fino al 25 novembre 2012, la piccola affascinante mostra:
Il fiume tra arte e memoria

Anche le opere di Arnaldo Bartoli (1900-1993), che pur espressione di un filone di ricerca nei cromatismi e nelle modificazioni delle figure umane trasformate in modo quasi simbolico, concorrono a raccontare il territorio descrivendo il fiume Po e lasciando a noi testimonianze di un costume e di una società ora profondamente cambiati.


Nell'immagine di apertura (foto Fausto Franzosi) una delle opere in mostra: Arnaldo Bartoli, La pesca dello storione. Olio su masonite_ 1969_ 
cm 82 x 60

... Compariva sulle tavole dei Gonzaga, questo pregiato selaceo da tempo scomparso dal Po e soppiantato da specie più resistenti ad acque inquinate, come ad esempio il siluro, autentico mostro fluviale. La scena rappresentata nella 
sua drammaticità, è la pesca di un pesce che raramente ci è accaduto di vedere in natura. 

La descrizione che ci propone l’autore è fedele nel suo compiersi, in primo piano il grande pesce, giallo dorato, dal muso appuntito, in un’acqua color del sangue, arpionato dal pescatore sulla barca condotta da un compagno anziano che forse ha guidato, per esperienza, la battuta di pesca che avviene in un’ansa del fiume, si vede la punta erbosa della riva, dove la corrente muore. 

I due uomini indossano lunghi stivali i loro visi, nello stile del pittore, sono macchie di colore con tratti somatici appena abbozzati, le loro azioni sono definite, il vecchio, a poppa, con il remo 
da basso fondale, rimescola dolcemente l’acqua mentre, il più giovane, uomo maturo, a gambe divaricate, per ottenere il massimo equilibrio sulla bassa imbarcazione, con l’uncino dell’arpione trascina verso la sponda della barca il pesce, immobile, rassegnato, con l’occhio color rubino. 

Che sia un tramonto o un’alba non ci è dato di comprendere, ma il trionfo dei rossi è dominante, due fasce: una alta, nel cielo, ed una bassa nell’acqua del fiume, dove si consuma il sacrificio, fra le due, altre due fasce dorate, una di cielo e l’altra d’acqua corrente, divise dalla linea della sponda, quella mantovana; sul lato destro, in fondo si nota il campanile di Dosolo. 

Il quadro, oltre alla qualità artistica 
che ci coinvolge emozionalmente, ha un valore documentario nel suo raccontare la quotidianità della gente del Po, fermando il tempo per lasciare frammenti di vita alle nuove generazioni impedendone l’oblio. ...

 

Il fiume tra arte e memoria

PALAZZO FRACASSI
Corso Garibaldi, 33
Guastalla (RE)


Aperture:
mercoledì, sabato, domenica e festivi
10.00 -12.30 / 15.30 -18.30


INFO 0522 838923