domenica 1 luglio 2012

La tutela del patrimonio culturale della Bassa sposa la pubblica incolumità


La faccaita della Chiesa di Brugneto, puntellata grazie all'azione dei VV. F. di Frosinone



















La reazione più concreta ai danni provocati da un sisma devastante come quello che ha colpito l’Emilia nelle ultime settimane non può che essere il “fare cordata”. Ed è quanto si è cercato di fare in terra reggiana, soprattutto nei territori che particolarmente hanno accusato le conseguenze del terremoto, quali i Comuni di Reggiolo, di Luzzara, di Guastalla, creando efficaci sinergie che hanno visto impegnati Vigili del Fuoco, Protezione Civile, Soprintendenze al patrimonio culturale sotto la guida della Direzione Regionale per i beni culturali dell’Emilia Romagna, Sindaci e Uffici Tecnici dei diversi Comuni e diocesi con i parroci e l’ufficio per i beni culturali.

La facciata della Chiesa di Villarotta dopo l'incatenamento attuato dal Nucleo speciale dei Vigili del Fuoco diretto dall'ing. Salvatore Concolino















 

Così, dopo le prime fasi di verifica puntuale e analitica che hanno consentito di censire gli edifici colpiti e mettere a punto una scala di priorità di interventi in forza della gravità dei danni, si è proceduto alla predisposizione di tutti quegli accorgimenti finalizzati a non penalizzare ulteriormente la vita dei centri colpiti, contestualmente, evitando il peggioramento di danni al patrimonio.

Una delle volte crollate della Chiesa parrocchiale di Reggiolo


















Da qui la programmazione di interventi provvisionali in particolare a chiese e campanili che minacciavano il crollo, con conseguenti rischi per la popolazione.

Ad oggi, grazie a risorse economiche reperite dalla Direzione Regionale  Ministero per i beni culturali e ai fondi della Protezione Civile e all’opera instancabile dei Vigili del Fuoco si sono messe in sicurezza la facciata della chiesa di Villarotta di Luzzara, consentendo il ritorno alla normalità per le famiglie e le attività commerciali che abitano nelle vicinanze; il campanile di Codisotto di Luzzara, ponendo le premesse alla riapertura della chiesa; la parrocchiale di Brugneto di Reggiolo, dove - dopo aver “rappezzato” il tetto parzialmente crollato dell’edificio – la squadra dei Vigili del Fuoco di Frosinone ha puntellato la facciata che rischiava di crollare sul sagrato antistante, in vista anche dell’analogo intervento sulla fiancata che prospetta sulla trafficata via adiacente.

Il campanile della Chiesa parrocchiale di Reggiolo























Analogamente è stato chiuso lo “strappo” creatosi nel tetto della chiesa di S. Giorgio a Luzzara, che metteva in pericolo la conservazione del pregevole organo a canne sula cantoria della chiesa. Intanto si sta operando anche per la messa in sicurezza dell’elegante campanile seicentesco della chiesa del Rosario di Pieve di Guastalla.

Più articolato per la tipologia del danno e per l’altezza alla quale si deve intervenire è l’operazione di messa in sicurezza progettata per il campanile settecentesco della parrocchiale di Reggiolo (chiesa gravemente danneggiata con parziali crolli interni e un allarmante cinematismo delle strutture in atto). In questo caso la lanterna è stata letteralmente tranciata in più punti dalle scosse telluriche, che l’hanno anche fatto sobbalzare l’elemento architettonico rimasto in equilibrio precario. Dopo un intervento preliminare con resine speciali - che hanno temporaneamente bloccato la possibile caduta di materiali - in attesa dell’ingabbiamento della lanterna stessa, nei prossimi giorni una enorme “rete” tubolare sarà calata dall’alto sulla torre così da ancorare la struttura ferita a quella ancora solida.

Il campanile di Codisotto dopo l'incatenamento























Si tratta di interventi di notevole complessità e di costi decisamente non irrisori, che tuttavia eviteranno la perdita anche parziale di un patrimonio che costituisce l’identità stessa di luoghi e di territori.

Questi alcuni degli interventi significativi resisi possibili grazie alla cordata che si è costituita tra i diversi Enti e Soggetti a diverso titolo interessati.

Molto ancora resterà da fare per riaprire le chiese in realtà sociali in gran parte oggi prive di spazi religiosi resi inagibili dalle scosse telluriche. Nella diocesi reggiana, infatti, oltre 80 sono i fabbricati che hanno subito danni di notevole entità. Al momento, infatti, risultano inagibili circa 30 chiese, con le Comunità parrocchiali che – complice il periodo estivo – fruiscono per lo più di tensostrutture per la celebrazione delle diverse funzioni religiose.




Comunicato ufficiale diffuso dall'Ufficio Beni Culturali e Nuova Edilizia della DIOCESI DI REGGIO EMILIA - GUASTALLA


Nessun commento: