venerdì 10 settembre 2010

A Q U E A


















Stregato dal richiamo dell'acqua, come un novello Ulisse ho acquistato il biglietto e... 
alle 04.30 di domani mattina dall'Attracco Lago di Mezzo a Mantova, prenderò il largo sulla Motonave Andes 2 per vivere l'Evento 121 di Festivaletteratura 2010.



Stefano Scansani
 
AQUEA
L'inchiostro abbandona le pagine e diventa un fiume

 
Nel 2008 era toccato allo skyline della città. Nel 2009 alla tana della nebbia a Palazzo Te. Stavolta non si scherza, si va a mollo e si naviga a vista nel buio totale, dentro l’intestino blu del Mincio. Salperà una flotta di tre navi che andrà in esplorazione fin dentro la virgiliana Andes, nel cuore ronzante della zanzariera valpadana. Ritorno all’alba con trasfigurazione delle ombre, dei mostri fluviali, dei villaggi sommersi e della città d’argilla. Ogni cosa e parola stilleranno acqua, e il labirinto circolare della città diventerà uno zampirone liquido. 

Allestimento Roberto Soggia, interventi musicali Scraps Orchestra, colazione al ritorno a cura di Opera Ghiotta. In collaborazione con Parco del Mincio e Comune di Virgilio.

Stefano Scansani, nato a Poggio Rusco nel 1959, giornalista e scrittore, vive a Mantova dove è caporedattore della Gazzetta di Mantova. La sua scrittura si ispira ai mondi, agli uomini e alle cose della fossa del Po, dai principati alla storia dell’alimentazione, ai fatti che più “carburano la fantasticazione”. Scansani passa dalla narrazione storica (La pantoffola di Matilda, L’amor morto) al surrealismo fluviale e antropologico fino al sacro e agli sprofondamenti nel profano (i Bestiari, Politica bruta bestia, Orapronòbis). Ama provocare eventi anomali, dissonanti, non catalogabili. Per la decima edizione di Festivaletteratura aveva raccontato la sua Fenomenologia del maiale insieme a Dario Fo. Per la dodicesima ha invece proposto un percorso all’alba che è stato una minima messa in pratica della sua guida Omnia Mantova. Nel 2009, firmando lo stravagante manuale La fabbrica della nebbia, mito e meteo in Valpadana, ha condotto dentro la tana della nebbia: palazzo Te notturno. Nel 2010 tocca a un altro elemento con Aquea, l’inchiostro abbandona le pagine e diventa un fiume.

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