giovedì 28 aprile 2011

Parziale RIAPERTURA del Santuario



Visibili sulla volta, i segni della rimozione degli stucchi.


















Dopo 70 lunghissimi giorni, la pur parziale riapertura del Santuario della Beata Vergine della Porta è indubbiamente la più bella sorpresa di questa Pasqua. 
La caduta di alcuni elementi decorativi prima, 
e il grave responso dei tecnici intervenuti 
nel sopralluogo (dei giorni tra il 9 e 19 febbraio scorso) resosi necessario per verificare esattamente la situazione degli stucchi secenteschi dopo, di fatto hanno dettato l'inagibilità a tempo indeterminato della bellissima chiesa guastallese. 
Al momento è stata praticata una soluzione in grado di tenere parzialmente aperto il Santuario al fine di utilizzare la cappella feriale 
per le messe (con accesso da via Cavour), la possibilità di accostarsi alla confessione e poter continuare a venerare l'immagine della Madonna della Porta in tutta sicurezza. 


I lavori di allestimento dell'area protetta destinata ai fedeli.



















Per l'agibilità completa sarà necessario proseguire nelle indagini per far luce sulle ragioni che hanno portato alla situazione attuale, prima 
di intraprendere il lungo e oneroso programma 
di ristrutturazione.

Uno degli oltre duecento pezzi rimossi.






















Solo quando ci sarà sicurezza, 
si potrà far rientro al Santuario.

Dalla ricognizione effettuata nel mese di febbraio, il professor Augusto Giuffredi docente delle Accademie di Milano e di Napoli, insieme al professor Gianni Gazzotti docente all'Università di Venezia, dopo aver osservato e battuto singolarmente tutti gli stucchi con appositi strumenti in legno, hanno redatto la relazione tecnica sulla grave situazione in cui versa 
il Santuario:

«Il ricco apparato decorativo che connota l'interno del Santuario è opera di diverse maestranze. Se si eccettuano gli splendidi stucchi delle due ancone del transetto e del baldacchino dell'Altare Maggiore, nonché le ancone delle navate minori, la maggior parte degli stucchi presenti fanno parte di un unico impianto decorativo che ha visto l'alternarsi di due squadre di stuccatori, una per le modanature (cornicioni 

e decori seriali) ed un'altra per gli elementi figurativi realizzati in opera. Negli stucchi 
più antichi (altare maggiore e le ancone 
del transetto) non sono stati riscontrati danni 
tali da destare preoccupazione. Gli stucchi più recenti però manifestano una situazione statica allarmante anche in ragione di una tecnica esecutiva approssimativa. La volta e le pareti, intonacate con malta fine, sono stati dipinti 
a calce e su questa si sono posizionati gli stucchi. Questi non sono realizzati in opera ma fabbricati a banco tramite colaggio in stampi senza inserire all'interno appropriate armature. Il montaggio 
dei pezzi è stato effettuato impiegando 
la scagliola come fissante, ma senza preparare adeguatamente il fondo


Uno dei decori smontati, numerati e conservati in casse.


«La situazione di pericolo era tale che 
non potevamo esimerci dal rimuovere quanto era in procinto di cadere, i pezzi smontati sono stati numerati e conservati in casse. Al momento della verifica all'interno della cupola la situazione 
era talmente compromessa e gli stacchi 
di proporzioni tali da rendere pericolosa persino la rimozione. Quindi i lavori sono stati sospesi 
in attesa di decisioni in merito.»

«
Sostare all'interno della chiesa è pericoloso, soprattutto nell'area della cupola. 
Possono essere sufficienti anche minime variazioni di temperatura per influire sul quadro fessurativo importante presente nell'edificio 
con conseguenti crolli di stucchi non facilmente prevedibili. Aver tolto, quanto minacciava 
di cadere, non risolve la situazione.»



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