domenica 17 novembre 2013

AGRISHOW 2013



...con una apprezzabile definizione a tema rurale: un gran varietà di cui (come per il maiale) non si butta via niente.

 
Si è rivelato ancora una volta evento indimenticabile quanto andato in scena ieri sera nella Tensostruttura a Palazzo Ducale con l'annuale appuntamento organizzato da quel mondo contadino da ventidue anni protagonista della serata introduttiva della Fiera di Santa Caterina a Guastalla. Uno spettacolo a tuttotondo capace per qualche ora di far ridere e dimenticare le difficoltà quotidiane. 
Forse sarebbe meglio definirlo al femminile, utilizzando il termine FESTA perchè proprio di questo si è trattato. 

Luca Accorsi

Puro cabaret come forma di intrattenimento per festeggiare i buoni risultati ottenuti nell'anno agricolo e propiziatorio di rinnovate speranze da coltivare dopo il fermo invernale. 

Maquis4tet

Si è assistito a un susseguirsi di brani sulle note di famose canzoni, ma dal testo rivisitato e declinato alle attività di campagna, gag in dialetto, la straordinaria esibizione dei Maquis4tet (hanno proposto con arrangiamenti originali in "chiave jazz", un repertorio che ha abbracciato alcuni classici del pop, jazz, funk, latin, soul, blues e rock)

I ragazzi del gruppo musicale Musical Project

le bellissime interpretazioni dei ragazzi di Musical Project, lo show della compagnia di teatro dialettale I FIASCHI ...tutto magistralmente coordinato da Lino e Mauro Alberini

I FIASCHI ...impegnati nell'esilarante sketch: Onoranze Funebri

Mattatore della serata quello stesso Lino Alberini che dopo aver finito di mungere nella stalla e smessi i panni dell'allevatore, si è cimentato egregiamente nel ruolo di presentatore e tra i cambi scena ha intrattenuto il pubblico con barzellette da piegarsi in due dal ridere. 

Lino "Ad Giubin" (foto Fausto Franzosi)






















Allegria contagiosa allo stato puro, condivisa con il parterre in tutta semplicità e con tanto sano entusiasmo. Durante la serata, sono stati consegnati riconoscimenti sia ai primi dieci allevatori della provincia di Reggio Emilia (che si sono distinti per quantità di latte, nella speciale classifica di produzione) sia ai mastri casari artefici di quella straordinaria trasformazione che conduce al PARMIGIANO REGGIANO. 

Elisa Rodolfi, assessore alle Attività Economiche, posa nella foto ricordo con gli allevatori reggiani premiati per record di quantità nella produzione di latte.















Fragorosi applausi finali e un brindisi alla salute di tutti, tra ogni ben di Dio generato dalla laboriosa fatica dell'uomo.


Ancora APPLAUSI!!!



domenica 10 novembre 2013

Sguardo d’artista ...la mostra prosegue























Mario Daolio, guastallese, classe 1930, ne ha di cose da raccontare, storie di vita e di passione artistica. Emigrato in Francia nel 1949, come tanti figli della nostra terra, da una Guastalla (rurale e scarsamente industrializzata) uscita impoverita dalla guerra. Sollecitato da una sorella, andò, a Nancy dove lavorando a bottega apprese il mestiere del verniciatore di mobili. Un mestiere che qualcosa di artistico ha: scelte cromatiche, uso dei pennelli, senso del bello, Così tra vernici, colori e quadri da incorniciare, Mario sviluppò la passione per l’arte ed in particolare per la pittura. È un puro autodidatta; acquistò libri e quando non poté farlo, per mancanza di denaro li consultò, vide stili classici e contemporanei, osservò e si sperimentò alla ricerca di una propria via e un proprio stile. Dopo 8 anni di “esilio” ritornò nella città natale portandosi l’esperienza ed il mestiere di verniciatore e di corniciaio, ma soprattutto quella passione, nata spontaneamente, per il bello e per l’arte.
Aprì una sua bottega e parallelamente alla professione iniziò a dipingere paesaggi, ritrarre persone, rappresentare cose.

La sua è spesso una pittura dal vero, nel solco degli impressionisti.
 

Quante volte lo abbiamo visto con il cavalletto 
e la cassetta dei colori legati con un elastico al motorino, percorrere il viale che porta a Po o su qualche carraia immersa nella campagna, alla ricerca di angoli da fissare sulla tela o sui fogli da disegno. Amante della natura selvatica lo si sé visto sulle rive dei fossi a raccogliere i “luartis”, gustosi asparagi selvatici, o a ricercare le punte 
di ortica per ottenere inimitabili tortelli verdi.



 


















 
Ma la sua bottega di fronte al teatro, aperta fino a poco tempo fa, è qualcosa di straordinario a metà fra l’atelier e il luogo di ritrovo
Un coacervo di cose: pennelli, tavolozze, colori, cornici, vernici, sedie impagliate, cavalletti, specchi, bottiglie, bicchieri, quadri alle pareti, libri d’arte aperti o accatastati e armadietti che pare nascondano pozioni miracolose, addossata alla parete, sul lato sinistro dell’ingresso, troneggia poi una grande stufa a legna che dona 
al tutto un senso di calore e naturalezza d’altri tempi. Ed il tempo pare si sia fermato in quel luogo che affascina il visitatore ed il turista affacciandosi fotografa tra la curiosità e lo stupore.

Ma quella non è solo una bottega è un luogo d’incontro, di socialità dove tra un bicchiere 

di rosso ed un caffè escono i ricordi: si parla di quotidianità, di politica, di pittura ed è in quel luogo dove si ritraggono gli amici e i personaggi 
di una piccola comunità.

Altri pittori, altri appassionati del bello, ma anche amici e gente comune si confrontano con Mario, portano i loro quadri, li fanno incorniciare 

e intanto cercano una valutazione estetica.

Daolio è sempre accogliente chiama all’interno 

di quella bottega chi passa sulla via e dalla porta sempre aperta da primavera ad autunno escono risate e dialoghi serrati che terminano in giocose espressioni dialettali.

Tutto questo ora non esiste più. Mario ha chiuso la bottega, ma ne conserva la memoria come anche noi del resto.
Un pezzo di storia che rimane nell’uomo e nelle sue opere. Opere in bella mostra da committenti, amici ed estimatori.
Un tassello che con altri compone la fertile vicenda artistica di Guastalla. 















I Paesaggi

La rappresentazione del paesaggio padano è particolarmente presente nelle opere di Mario Daolio. Il tema è circoscritto ad una sistematica raffigurazione di casali, qualche pieve e rari scorci di paese. La tecnica usata è varia, dall’olio, al pastello alla matita all’acquerello, in una visione diafana, quasi onirica. I contorni sono scarsamente definiti con colori astratti che ci ricordano i paesaggi di Morandi. Gruppi di case, con macchie di verde, covoni di fieno, strade polverose, quasi mai la presenza dell’uomo; 

si respira un senso di solitudine di  abbandono metafisico; i colori man mano si trasformano 
nel tempo, dal naturalismo delle prime opere 
ad accesi, per trasformarsi poi in un monocromo inquietante, livido dettato da sofferenze 
ed emozioni.


Nature morte
   

Frutta, vasi di fiori, composizioni morandiane con bottiglie e bicchieri, pannocchie, zucche, sospesi in piani indefiniti dove l’occhio è catturato dalla composizione, in uno spazio senza linee che racchiuda o sostenga l’oggetto narrato. È una chiara evoluzione che cogliamo nelle varie nature morte, dalle prime descritte cromaticamente con precisione ad una successiva e costante perdita di definizione quasi diafane acquose, come se sull’immagine fosse piovuto e quella pioggia 
ne avesse  deformato i contorni. I fiori poi sono macchie di colori che rimandano, ad echi impressionisti nella loro forza compositiva.


































 
I Ritratti
   
Intensi, emotivamente descrittivi, dal sapore espressionista, dove la somiglianza è anche rappresentazione interiore; i ritratti di Mario Daolio sono realizzati con tratti nervosi in monocromi rosso sanguigna, carboncini, matite, pastelli. La tecnica va oltre gli strumenti, le dita diventano pennello e matita. I personaggi sono guastallesi che appartengono alla memoria collettiva. I tratti accentuati ne segnano 
i caratteri ed in alcuni casi i volti svaniscono, 
per diventare astrazione.



Testo di Fiorello Tagliavini
Immagini di Donato Natuzzi











Mario Daolio
Sguardo d’artista - Dipinti e disegni

dal 5 ottobre al 3 novembre 2013

Palazzo Fracassi
Corso Garibaldi, 33
Guastalla (Reggio Emilia)

MOSTRA PROROGATA FINO AL 25 NOVEMBRE



Orari di apertura:
Mercoledì, Sabato e Festivi
10.00/12.30 - 15.30/18.30

Info: Ufficio Cultura 0522 838923





sabato 2 novembre 2013

AUTORI IN PRESTITO

COSE CHE CI GOVERNANO
novembre / dicembre 2013



Per una volta non saranno libri, dischi o film a essere in prestito, ma le esperienze degli autori (scrittori, musicisti, disegnatori, attori), speciali bibliotecari per un giorno. 

L’edizione 2013 di Autori in Prestito, curata dallo scrittore Paolo Nori, ritorna - da novembre a dicembre – in dodici biblioteche della provincia di Reggio Emilia, con altrettanti autori che consegneranno al pubblico i loro personali consigli di lettura, ascolto e visione.



Carlo Boccadoro intevverrà alle ore 21.00 all'appuntamento guastallese di martedì 5 novembre 2013 presso la Biblioteca Comunale

INFO
0522.218228


Alcune note sul protagonista della serata:

Nato nel 1963 a Macerata, Carlo Boccadoro è musicista e compositore. Ha studiato al Conservatorio di Milano dove si è diplomato in pianoforte e strumenti a percussione. È autore di musica sinfonica e cameristica, per il teatro e per la danza. All’attività di musicista affianca quella di divulgatore musicale, con testi pubblicati da diverse case editrici. Presso Einaudi ha pubblicato Musica Coelestis, Jazz!, Lunario della musica e ha curato l’antologia Racconti Musicali. Dal 1990 la sua musica è presente in molte stagioni musicali italiane e estere come Francia, Spagna, Germania, Olanda, UK, USA, Giappone.
È tra i fondatori del progetto culturale Sentieri Selvaggi in residenza al teatro Elfo Puccini di Milano. 




Dopo l’anteprima del 29 ottobre che alle ore 17.30 presso la Biblioteca Panizzi, ha visto Paolo Nori (scrittore e curatore della rassegna) come bibliotecario per un giorno, seguiranno Carlo Boccadoro (5/11, Guastalla) • Carlo Lucarelli (6/11, Castelnovo ne’ Monti) • Mariangela Gualtieri (8/11, Luzzara) • Manuel Agnelli (9/11, Novellara) • Michela Murgia (10/11, Albinea) • Daniele Benati (23/11, Baiso) • Ivano Marescotti (29/11, Casina) • Ermanno Cavazzoni (30/11, Reggiolo) • Sandrone Dazieri (1/12, Brescello) • Makkox (7/12, Cavriago) • Silvia Avallone (9/12, Campagnola Emilia)  


Programma della rassegna e biografie degli autori al sito www.mappenarranti.it

lunedì 21 ottobre 2013

Un ritratto inedito di Ferrante Gonzaga rispunta dal ’500


Ferrante I Gonzaga, il ritratto ritrovato.






















Una piccola tavola ad olio che riaffiora dal Rinascimento. L’ha scoperta a Mantova – all’interno di una collezione privata – lo storico dell’arte Paolo Bertelli e chi è raffigurato nell’opera è Ferrante I Gonzaga, cioè il discendente della dinastia mantovana che pose le basi, a partire dal 1539, affinché Guastalla si elevasse al rango di piccolo stato. Il signore di Guastalla – che si guadagnò gran fama nel ’500 come condottiero al servizio dell’imperatore spagnolo Carlo V – è ritratto in età non più giovanile (morì il 16 novembre 1557 per le conseguenze di una caduta da cavallo) e viene immortalato sia con l’armatura tipica dell’indomabile guerriero, sia con l’onorificenza di cavaliere del Toson d’oro concessagli per la fedeltà dimostrata all’Impero. Un quadro dalle vicende non ancora del tutto decifrate, ma che nel retro porta una “traccia” risultata fondamentale per le ricerche di Bertelli: «Una buona fortuna ha voluto – spiega nel libro pubblicato di recente per il Rio Arte di Mantova – che si conservasse anche, nella parte inferiore, un sigillo di ceralacca che, ad alto ingrandimento, ha mostrato una Madonna reggente il Bambino e colta in atto di donare dei rosari con le proprie mani. In esergo una scritta allude all’ente di riferimento. Non senza fatica – rimarca lo studioso – è stato possibile ricollegare questo segno di proprietà alla Scuola della Beata Vergine del Rosario di Venezia, che sorgeva alle spalle della basilica di San Marco e che si costituì in chiesa dei Santi Filippo e Giacomo. Edificio di culto oggi soppresso e demolito, ma che un tempo dovette ospitare, negli spazi dedicati alla Confraternita, un intero ciclo di dipinti. Una sorta di serie gioviana con i ritratti dei personaggi illustri dell’epoca». 

Il sigillo di ceralacca, posto nel retro del quadro che immortala Ferrante I



















Ed è seguendo questa pista che lo storico dell’arte riesce ad inquadrare altre tavole della raccolta veneziana: un ritratto di Giulia Gonzaga (ultimogenita di Ludovico Gonzaga, signore di Gazzuolo) transitato sul mercato antiquario londinese, per non parlare dei 40 dipinti conservati nella Walker Art Gallery di Liverpool (fra cui il ritratto di Isabella d’Este,madre di Ferrante I), maancheun quadro collocato nella collezione Crespi di Milano, altri ritrattini al Museo Correr di Venezia, infine altre tavole inmano a privati e al Museo di Ravenna. Ma chi dipinse queste opere? Nel retro della tavola raffigurante il signore di Guastalla spicca «una scritta antica che riconduce la paternità dell’opera al pittore veronese Tullio India, che mostra – sottolinea Bertelli – perlomeno qualche attrito fra la collocazione cronologica suggerita (inizi XVI secolo) e quella indicata dall’effigie del personaggio). Perplessità sull’esecutore del ritratto che porta il ricercatore ad un’ipotesi complessiva sulle tre opere di matrice gonzaghesca, dalle medesime connotazioni pittoriche: «Evidentemente erano realizzate da un artista attivo sul territorio virgiliano, purtroppo non meglio definibile».

Tiziano Soresina

da: GAZZETTA DI REGGIO venerdì 18 ottobre 2013

venerdì 18 ottobre 2013

Terrae motus























Per non dimenticare e per raccontare alle generazioni future.
 
Curato da Franco Canova, sarà presentato domani, Terrae motus il libro che prova a mettere insieme le immagini e le testimonianze raccolte da cittadini, volontari, responsabili della Protezione Civile e quanti coinvolti a vario titolo negli interventi conseguenti al grave sisma che ha martoriato Reggiolo (RE) e altri 70 centri della pianura padana. 


Un volume indispensabile per lasciare una testimonianza documentale degli eventi catastrofici del maggio 2012 anche se allo stesso tempo riacutizza il dolore per le ferite non ancora rimarginate, alimentando costanti preoccupazioni e paure già doppiamente rafforzate dopo i nuovi sussulti della terra propagati dall'epicentro localizzato a Fivizzano (Massa Carrara) e distintamente avvertiti il 21 giugno scorso, oltre alle scosse del 5 settembre che con epicentro Mirandola (Modena) hanno maturato nella popolazione quella strana sensazione di accanimento che sembra stentare a lasciare in pace comunità già pesantemente provate.


Sabato 19 ottobre 2013 presentazione ore 16.00 presso il Centro della Comunità in via Marconi a Reggiolo



Terrae motus
Reggiolo 20-29 maggio 2012
a cura di Franco Canova
E. Lui Editore


 
 

domenica 13 ottobre 2013

Dal Po all'Appennino, uno straordinario racconto fotografico con le immagini sognanti dell'infrarosso.



"Giorgio Andreoli è un ritrattista dell'anima, un cercatore di sensazioni sopite e un reporter di sentimenti sinceri."

Se ne volete la prova non perdete la sua mostra fotografica: i Blu, aperta fino al 20 ottobre 2013 nelle sale di Palazzo Bentivoglio a Gualtieri (RE)

(...) uno straordinario richiamo alla nostra essenza che si fonde da sempre, nutrendosene, col sogno e con la fantasia.
 


Daniele Daolio













La foto di apertura è di Fausto Franzosi



giovedì 26 settembre 2013

La natura selvatica, habitat di animali fantastici






A Guastalla nei giorni di sabato 28 e domenica 29 settembre 2013, a ben cercare e con un pò di fortuna, potreste imbattervi in qualche rara copia ancora in circolazione di ciò che nel 2011 è stato l'esordio editoriale per L'Argine Maestro

Una ricchezza culturale intrisa di ...racconti orali cari ai cantastorie che giravano per mercati, cari agli anziani contadini che li riproponevano nei filòs invernali... e magistralmente documentati dalla magica penna dell'indimenticabile amico Giuseppe Pederiali.  

Anguane, ghignarelli, fojonchi, bosme e palpastrighe di casa nostra alimenteranno a modo loro l'immenso campionario di biodiversità tipica di PIANTE E ANIMALI PERDUTI

Ricordate però che c'è tempo solo d
all'alba di sabato al tramonto di domenica per intercettare le piste del
le creature magiche della Bassa!