martedì 24 novembre 2009
Location da film: Guastalla
Navigando nella rete, mi sono imbattuto nel blog: Abbracci
e Pop Corn ...trovando particolarmente interessante il post
"I Luoghi nel Cinema" che propone, tra tante, anche una ricca documentazione fotografica interamente dedicata
al set cinematografico di Novecento, a Guastalla.
Grazie alla disponibilità e alla cortesia dell'autore,
ne propongo qui di seguito un estratto:
NOVECENTO, di Bernardo Bertolucci (1976)
"...in una vecchia cascina in disuso c'è la casa della lega.
Lì insegna la maestra veneta Anita Foschi (Stefania Sandrelli)
e fra gli scolari ci sono quattro vecchi ormai inabili a qualsiasi lavoro:
non è mai tardi per imparare, dicevano Giuseppe Massarenti e Andrea Costa. I vecchi si fermano fino a notte, si fanno compagnia e non saprebbero dove stare meglio di lì.
Ma si aggirano le squadre fasciste finanziate dagli agrari.
Danno fuoco alla cascina, dentro ci sono solo i quattro
vecchi che muoiono bruciati.
Il giorno dopo, sotto i portici del paese non c'è nessuno.
Nella strada si vede uno sparuto corteo. Davanti c'è Anita che piange e grida: aprite le finestre, scendete per strada. Ma le finestre non si aprono, per strada c'è solo Anita, poi il paisano Olmo Dalcò (Gérard Depardieu) davanti ai buoi che tirano il carro su cui ci sono i quattro corpi carbonizzati.
Anche in piazza non c'è nessuno.
Un garzone fornaio in bicicletta con la gerla sulle spalle
rafforza la sensazione di solitudine e di abbandono.
(E' l'odierna Piazza Mazzini di Guastalla, in provincia di Reggio Emilia. Si vede la facciata della Cattedrale di San Pietro e,
in fondo alla piazza, il monumento in bronzo opera di Leone Leoni
e dedicato a Ferrante I Gonzaga).
Anita piange, ma dall'altra parte della piazza arriva una musica.
Prima non si vede nessuno, poi compare nella piazza
una banda che suona.
Dietro alla banda ci sono le persone, più vecchi che giovani,
tutti col fazzoletto rosso al collo. Anche Anita e Olmo se lo mettono.
La banda ed il corteo percorrono la piazza, mentre finalmente altre
persone scendono per strada. Ci sono anche le forze dell'ordine,
ma non intervengono. Stanno fermi a cavallo sul lato della piazza
dove c'è il monumento a Ferrante, di cui si vede il basamento.
Gli avversari non escono, sono in un caffé e non sanno che fare, perché c'è anche chi prova pietà per quello che è successo.
Finché Attila Melanchini (Donald Shuterland), il nuovo fattore dei Berlinghieri, fascista dichiarato, li conciona e spiega che i buoni sentimenti occorre rimuoverli quando si è in pericolo, e per rafforzare il concetto, prende una gatto e l'ammazza con una testata.
Non aspettavano altro. Serviva proprio qualcuno che li scaldasse
e li convincesse, e in Attila l'hanno trovato. Escono dal caffé cantando una canzone fascista e si dirigono verso la piazza, ormai deserta. La banda ed il corteo se ne sono andati, i fascisti cantano e le forze dell'ordine occupano la piazza..."
P.S. Ci sono quattro paesi nella Bassa Reggiana in cui andavo spesso per lavoro. Quattro paesi uno in fila all'altro, arrivando da Parma: Brescello, Boretto, Gualtieri e Guastalla.
Molto simili, eppure, per chi li conosce bene, anche diversi.
Mi ci sono affezionato e ci tornavo anche alla domenica.
Ma durante la settimana, sul lavoro, non mancavo mai di farmi un giro in ognuno di questi paesi.
In particolare, una bella camminata sull'argine del Po: da una parte
il fiume, dall'altra la strada. In mezzo c' è l'argine, da cui si vedono dall'alto fiume e paesi.
Solimano
Per ulteriori informazioni e curiosità:
http://abbracciepopcorn.blogspot.com/2009/03/i-luoghi-nel-cinema-novecento-1.html
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento