Lido Po, 1930. Le spiagge di Guastalla e Correggioverde (MN) affollate di bagnanti. |
... il Lido Po di Guastalla è il mare dei poveri recitava un
detto popolare in auge fino agli anni Sessanta del secolo scorso, e a
giudicare dalla grande quantità di fotografie, cartoline e immagini che
lo ritraggono - sempre contornato di gente, tanta gente, che trovava
svago in quel luogo - beh, dev'essere proprio così.
Antonio Setti, guastallese doc e uomo della Bassa in via d'estinzione, ha collezionato negli anni una serie infinita di immagini che raccontano il rapporto tra questa piccola capitale del Po e il suo fiume; immagini che raccontano una storia incredibile, vista con gli occhi del contemporaneo: tempi in cui le rive del Po si affollavano di bagnanti, tempi di gare sportive, di feste e balli nel grande chalet, di refrigerio estivo nelle golene alberate, di bambini e colonie elioterapiche sugli "spiaggioni", di braccianti e barcaioli. Tempi, insomma, in cui il fiume era parte integrante di una cittadina e di una comunità, e come tale veniva vissuto fino in fondo dai suoi abitanti. E non solo da essi, se è vero che nel giorno di ferragosto del 1935 furono oltre 23.000 i turisti che arrivarono al Lido in corriera, dalla stazione di Guastalla.
Oggi il fiume è malato, non più balneabile, e questo ha comportato il graduale allontanamento della presenza umana, sempre più rarefatta e non sempre benevola nei confronti del gigante d'acqua.
In queste fotografie, bellissime e preziose, c'è quindi la consapevolezza di un passato che probabilmente non tornerà ma anche il rimpianto per qualcosa che si è perso. E, sottovoce, una speranza...
Antonio Setti, guastallese doc e uomo della Bassa in via d'estinzione, ha collezionato negli anni una serie infinita di immagini che raccontano il rapporto tra questa piccola capitale del Po e il suo fiume; immagini che raccontano una storia incredibile, vista con gli occhi del contemporaneo: tempi in cui le rive del Po si affollavano di bagnanti, tempi di gare sportive, di feste e balli nel grande chalet, di refrigerio estivo nelle golene alberate, di bambini e colonie elioterapiche sugli "spiaggioni", di braccianti e barcaioli. Tempi, insomma, in cui il fiume era parte integrante di una cittadina e di una comunità, e come tale veniva vissuto fino in fondo dai suoi abitanti. E non solo da essi, se è vero che nel giorno di ferragosto del 1935 furono oltre 23.000 i turisti che arrivarono al Lido in corriera, dalla stazione di Guastalla.
Oggi il fiume è malato, non più balneabile, e questo ha comportato il graduale allontanamento della presenza umana, sempre più rarefatta e non sempre benevola nei confronti del gigante d'acqua.
In queste fotografie, bellissime e preziose, c'è quindi la consapevolezza di un passato che probabilmente non tornerà ma anche il rimpianto per qualcosa che si è perso. E, sottovoce, una speranza...
Lido Po, 1928. Sulla bianca spiaggia di Po, in compagnia per un "bagno" di sole. |
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Guastalla, sabato 19 maggio 2012
Circolo Sociale 1°Maggio, ore 16.30
Oggi pomeriggio, al civico 2 di via Giuseppe Di Vittorio, presentazione dell'album fotografico "Guastalla, immagini del Lido Po" curato dal guastallese Antonio Setti in collaborazione con Edgardo Azzi.
Interverranno:
Davide Papotti
Dipartimento di Scienze della Formazione e del Territorio dell'Università di Parma
Giorgio Triani
docente di Sociologia delle comunicazioni di massa all'Universita' di Verona
Immagini del Lido Po
dal 1900 al 1970
a cura di Antonio Setti
Editoriale Sometti
ISBN: 978-88-7495-433-9
a cura di Antonio Setti
Editoriale Sometti
ISBN: 978-88-7495-433-9
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