martedì 27 gennaio 2009

La memoria di internet non è infinita












Domenica scorsa, 25 gennaio 2009, un interessante articolo di Federico Cella pubblicato on line sul blog vitadigitale.corriere.it segnalava l'allarme lanciato dalla British Library circa la sparizione
di tutte le informazioni, pubbliche e private, contenute da internet,
che non vengono "salvate" ed archiviate. Per riflettere, lo propongo sia ai soci de L'Argine Maestro sia a tutti coloro che si prodigano per tutelate e non dimenticare le testimonianze del passato
.


Dalla British Library arriva il grido di allarme degli storici
sull'uso del digitale e di Internet in generale. Ciò che rappresenta la «memoria di una nazione», dice la direttrice Lynne Brindley, e che sempre di più passa attraverso i siti online e altro materiale digitale come le email rischia di venire irrimediabilmente perduto.
E ciò rappresenta un incalcolabile danno per i nostri discendenti.
Il materiale online rischia di fare la fine dalle foto personali che accumuliamo disordinatamente nel nostro computer e che assai difficilmente potranno essere viste dai nostri nipoti, a differenza di quelle stampate e incollate su un album come si faceva fino a ieri.

Le biblioteche e gli archivi sono riusciti a conservare materiale cartaceo di inestimabile valore storico che risale anche a mille
anni fa, ma già una enorme quantità di documentazione elettronica
è andata perduta per sempre. Si pensi al valore degli epistolari
e alla fine che fanno oggi le email. La Brindley fa due casi concreti.
Il materiale sulle olimpiadi di Sydney, del 2000, rappresentato
da 150 siti che erano stati aperti nell'occasione, è stato cancellato non appena i giochi sono finiti. E nei giorni scorsi dal sito della Casa Bianca è sparito - irrimediabilmente - il profilo di George W. Bush, sostituito da quello di Barack Obama.

Occorre pertanto, questa la conclusione sottolineata dall'Observer, creare settori computerizzati nelle principali biblioteche per raccogliere quanto altrimenti andrebbe perduto. La British Library, sta per l'appunto cominciando a muoversi in questa direzione.

Immagine: Foto di gruppo dinanzi alla Basilica di Pieve
dei bimbi della Scuola Materna Bambino Gesù (1955)

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