sabato 27 febbraio 2010

Rabbia e dolore tra la gente di fiume.













Migliaia di metri cubi di idrocarburi fuoriusciti dall' ex raffineria Lombarda Petroli della Brianza contaminano le acque del Lambro. Il criminale sversamento, è solo l'ultima delle devastazioni compiute ai danni dell'ambiente.
L'onda di oli inquinanti, dopo aver percorso tutto il fiume Lambro, è arrivata al Po e scivola inesorabilmente verso l'Adriatico.
A titolo precauzionale, nel tratto reggiano del Po, è stato disposto
il divieto di prelievo di acqua, pesca, balneazione
e navigazione per la nautica da diporto
.
In queste ore, l'obiettivo della Protezione Civile è di preservare le sponde dall'onda nera posizionando barriere di difesa in grado
di assorbire il petrolio prima che si depositi su argini e terreni.
Oltre a quella di Isola Serafini, altre due barriere sono state realizzate a Roncarolo e Ponte San Nazzaro per impedire
che la massa oleosa arrivi alle foci del Po e si scarichi in Adriatico
con conseguenze ben immaginabili.
Un'emergenza che preoccupa non poco tutti i comuni rivieraschi per il rischio di compromettere un ecosistema estremamente delicato e le possibili ripercussioni sulle già provate attività economiche.

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