lunedì 17 ottobre 2011

Architetture e Paesaggi d’acqua.
















Una tela, ritrovata per caso, semi abbandonata, 
in una soffitta. Non una tela qualunque, bensì un’opera d’arte del secolo scorso del celebre designer industriale e scenografo Marcello Nizzoli (Boretto 1887 - Camogli 1969) che raffigura il paesaggio della Bonifica. Su questa considerevole opera iconografica (quasi 20 mq di estensione), custodita dal consorzio, si incentra la mostra “Architetture e Paesaggi d’acqua. Strumenti retorici, immagine costruita”.

L’opera di Nizzoli è una mappa: la descrizione 

del grande progetto realizzato dalla Bonifica 
agli inizi del Novecento, la rappresentazione della “messa in opera”, allora appena concretizzata, delle sistemazioni idrauliche che hanno “inventato” il paesaggio contemporaneo della Pianura, dalla provincia reggiana fino a quella lombarda di Mantova.
Questo paesaggio d’acque ma soprattutto di architetture per le acque di notevole rilevanza storico-artistica, viene raccontato in mostra attraverso schede conoscitive e fotografie, entrambe realizzate per il censimento che, da fine 2010 per tutto il 2011, il Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale ha realizzato 

per la valorizzazione del suo patrimonio architettonico e ambientale.
Un itinerario di conoscenza di un territorio 

che in cento anni si è visto in alcune sue parti radicalmente modificarsi ed in altre riuscire a mantenere i caratteri identitari. 
C’è da interrogarsi su quale sia l’identità primigenia della Pianura Padana, da sempre laboratorio di trasformazione del proprio paesaggio, anche prima dell’età romana, periodo ben noto per l’assetto della profonda incisione della centuriatio.
La mappa cartografica di inizio Novecento del Nizzoli diventa premessa per la conclusione della mostra che presenta il progetto architettonico-paesaggistico di valorizzazione dei paesaggi del comprensorio della Bonifica, premiato come migliore intervento per essere “bene culturale invisibile: una risorsa italiana da valorizzare” e per questo finanziato per la sua realizzazione dalla Fondazione Telecom (2010-2011). L’espressione “bene culturale invisibile” deriva da quella nozione ufficiale di bene culturale che sta ad indicare la consistenza di una o più opere d’arte, testimonianze storiche, culturali, sociali, tecnicoscientifiche e di costume che, allo stato, non godono di adeguata visibilità e fruizione, perché nascoste, non adeguatamente conosciute 

e valorizzate.
Dalla vasta rappresentazione prospettica del Nizzoli ad oggi, l’ordinaria e necessaria normalità del paesaggio orizzontale della Bonifica emiliana diviene riconoscibile e di grande attrattività attraverso le sue importanti architetture che 

ne assicurano, ieri come oggi, la salvaguardia idraulica.

Architetture e Paesaggi d’acqua. 
Strumenti retorici, immagine costruita

15 / 28 ottobre 2011
Palazzo del Portico o delle Bonifiche
Corso Garibaldi, 42

Reggio Emilia

Aperture:

dal lunedì al giovedì dalle 9.00 / 12.30 

                           e dalle 14.30 / 17.00
il venerdì dalle 9.00 / 13.00
il sabato dalle 15.00 / 18.00

Per ulteriori informazioni: 0522/443251

www.emiliacentrale.it



 

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